Data: 
Martedì, 23 Settembre, 2014
Nome: 
Enrico Borghi

A.C. 2629

Signor Presidente, come spesso accade, in occasione delle discussioni relative alle questioni pregiudiziali di costituzionalità, si sostituiscono, a delle espressioni legate alla effettiva esigenza di valutare il quadro di correttezza formale fra il decreto-legge depositato e la nostra Carta costituzionale, delle osservazioni di merito, che spesso sono più funzionali ad anticipare il dibattito che successivamente esauriremo sia in sede di Commissione sia in sede di Aula. 
  Vorremmo, pertanto, riportare le valutazioni, nell'esprimere la posizione del nostro partito, alle due questioni sostanziali sulle quali siamo chiamati all'interno di questa Aula a decidere, che sono la verifica rispetto alla congruità dell'utilizzo della decretazione d'urgenza in rapporto all'articolo 77 della Costituzione e la conformità con la Carta costituzionale di alcune delle disposizioni che il decreto-legge ha introdotto nel nostro ordinamento. 
  Sostanzialmente, i rilievi che sono arrivati dalle opposizioni in quest'Aula hanno lamentato, da un lato, la supposta mancanza di requisiti di straordinaria necessità ed urgenza e, dall'altro, l'eterogeneità dei contenuti del decreto-legge. Noi riteniamo che entrambi i rilievi siano superabili. 
  Per quanto attiene alla materia della omogeneità, certamente vi è un quadro di oggettiva complessità che fa sì che oggi noi abbiamo norme di diversa articolazione, di diversa complessità. 
  Noi innanzitutto possiamo riscontrare una corretta corrispondenza fra il titolo del decreto-legge e i contenuti degli articoli e questa è una delle questioni richiamate più volte sia dalla Corte costituzionale sia dagli interventi del Presidente della Repubblica, a cui si faceva riferimento in precedenza. C’è, cioè, una correttezza formale tra il contenuto e il titolo del decreto-legge, cosa che consente di potere dire che i rilievi sono avanzati in via strumentale e non in via effettivamente contenutistica. 
  Ma anche per quanto riguarda la questione della omogeneità di contenuto, noi vorremmo ricordare che queste disposizioni intendono raggiungere un obiettivo. 
  E questa è una delle questioni che la Corte costituzionale nei suoi pronunciamenti ha richiamato come essere uno degli elementi di positiva valutazione anche nei casi di specie, come questo, nei quali esistono più materie prese in esame. 
  Qual è l'obiettivo ? È quello della esigenza, come richiama anche l'acronimo giornalistico del decreto, di sbloccare numerose materie oggi ferme dal punto di vista delle competenze, delle allocazioni finanziarie e delle responsabilità attuative per corrispondere alla capacità da parte del Governo e del Parlamento di venire incontro peraltro ad alcune questioni che le opposizioni in questo contesto hanno più volte sollecitato. E qui, cari colleghi, bisognerebbe che ci mettessimo d'accordo perché non si può, alla mattina, criticare il Governo che non fa nulla per fare ripartire l'economia e, al pomeriggio, venire a criticare il Governo perché fa qualcosa per far ripartire l'economia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Bisognerebbe che si facesse un po’ pace con se stessi rispetto a questo tipo di valutazioni. 
  Dal punto di vista strettamente giuridico, questo decreto è in linea con le indicazioni che la Corte costituzionale ha dato, cioè si pone un obiettivo preciso che è quello di sbloccare parti della competenza burocratica dello Stato e degli enti locali per intervenire positivamente sul quadro economico del nostro Paese. 
  Per entrare nel merito – molto rapidamente, signor Presidente – di alcune questioni e di alcuni rilievi che sono stati forniti e per venire alla seconda questione e, cioè, quella della cosiddetta eterogeneità e conformità del quadro costituzionale, due delle tre pregiudiziali in discussione hanno rilevato che all'articolo 8 ci sarebbe una delega legislativa mascherata. In realtà, è un intervento di delegificazione che va incontro ad una delle esigenze maggiormente avvertite nel Paese. E anche i rilievi sull'articolo 35 che qui sono stati fatti, che – lo voglio dire in particolare al collega Grimoldi – ci impegneranno all'interno della discussione in sede di Commissione per migliorare il contenuto, stanno comunque nel quadro della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, perché qui è in discussione la dimensione nazionale dell'interesse tutelato, che coincide con la realizzazione di un sistema adeguato e integrato di gestione dei rifiuti idoneo. 
  Per questi motivi, signor Presidente, noi proponiamo di deliberare per procedere con l'esame respingendo le questioni pregiudiziali.