Data: 
Giovedì, 14 Giugno, 2018
Nome: 
Gianluca Benamati

AC 583 - A

Grazie, Presidente. Intervengo, non avendolo preventivato, in questo dibattito, perché la riapertura della discussione del Governo mi pone alcune questioni non chiare sulla conversione di questo disegno di legge.

Ho sentito il sottosegretario in questo momento che, con ampia facoltà di linguaggio, ci ricordava il tema delle ZES. Penso che in questa fase noi stiamo discutendo più specificamente di un provvedimento che riguarda il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e, nello specifico, della Cassa integrazione guadagni in deroga, all'interno delle aree di crisi industriale complessa riconosciute in base a una legge nel nostro Paese.

Su questo, mi corre l'obbligo anche di fare chiarezza, perché, insomma, è un provvedimento del Governo Gentiloni che noi riconosciamo come molto positivo; la legge finanziaria, di stabilità, dello scorso anno ha predisposto un rifinanziamento di questi ammortizzatori. Si è verificata, e qui lo contestualizziamo, prima per me e poi per tutti i colleghi, la necessità di una misura ad hoc per la Sardegna, che era, diciamo, in quella fase non pronta ancora a questo decreto. Vengono stanziate con questo decreto delle risorse apposite per la Sardegna, per quelle aree che sono già state riconosciute. Ottana, come ha bene detto la nostra collega, ha il procedimento in corso, è area di crisi e deve essere riconosciuta area di crisi complessa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Questo era il lavoro che stavamo facendo. Ora, al di là della questione della discussione su due cose che mi sembrano lievemente diverse - poi le umane cose, insomma, e l'intendimento di ciascuno è quello che è - credo che si debba fare chiarezza. Questo emendamento propone che, nelle more di quel procedimento, lo diceva il collega onorevole Pittalis, si predispongano risorse per quando sarà giunta al termine questa procedura di riconoscimento su un'area…Capisco che ognuno ha qualcosa da aggiungere sulle aree di crisi industriale complessa in questo Paese, ma la Sardegna, per cui abbiamo fatto un decreto-legge, è una terra martoriata dal punto di vista industriale.

Non sono sardo, ma mi sono occupato nella scorsa legislatura di questi temi. È stata una delle questioni centrali nelle politiche industriali sul territorio dei Governi del nostro gruppo parlamentare, perché lì c'era un problema serio. Oggi stiamo affrontando la conversione di un decreto-legge che, dal nostro punto di vista, è altamente positivo rispetto ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti in quei processi di riconversione. Si ritiene che non vada bene? Il Governo è nella pienezza delle sue funzioni, ci elencherà quali sono i capisaldi della sua politica industriale, sperabilmente nel prossimo futuro, decida di modificarlo, lo faccia decadere se ritiene, e ne riscriva uno diverso. Ma, insomma, non possiamo oggi lucrare, con mezzi e mezzucci, sul parere di diversi dicasteri sulla pelle di un migliaio di lavoratori, che sono coinvolti in questa situazione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali).

Io ho ascoltato queste parole molte volte nella scorsa legislatura e oggi sono a chiedere, per quello che si è detto, che ci sia un voto il più possibile ampio in questo Parlamento - grazie Presidente - su questi emendamenti, che sono un atto di civiltà