Dichiarazione di voto finale
Data: 
Venerdì, 30 Dicembre, 2022
Nome: 
Sara Ferrari

A.C. 705

Egregia Presidente, onorevoli colleghi e colleghe, vi confesso che la prima volta che mi è arrivata voce che il Governo Meloni stava approntando la sua prima decretazione d'urgenza per affrontare, con decisione, la terribile piaga dei rave party ho pensato ad uno scherzo. In un Paese piegato dalla crisi economica, sanitaria e ambientale, che il primo atto politico del nuovo esecutivo, con caratteristiche di urgenza e necessità, fosse la lotta ai concerti non autorizzati dei giovani, mi sembrava cosa fuori dal mondo. Poi ho ben presto scoperto che, invece, rientrava nella necessità, sì, ma solo la sua, quella del nuovo Governo, di dare subito un messaggio straordinariamente e indiscutibilmente populista e popolare di pugno duro contro l'illegalità; che per farlo si sia dovuto inventare un nuovo reato, quello di invasione di terreno o fabbricato contro la salute pubblica, è talmente ridicolo e inutile, visto che la contingenza che l'ha generata, cioè il rave party di Modena, è stato risolto come sappiamo, con la normativa vigente, che questa azione di repressione nei confronti di chi organizza concerti senza permesso è, evidentemente, il pretesto per segnare la cifra di una legislatura che si vuole immediatamente definire di ordine e disciplina.

La sproporzione macroscopica tra la colpa e la pena, la prima poi nemmeno definita con sufficiente chiarezza da poter essere interpretata in maniera non discrezionale, questa sproporzione, che potrebbe portare gli organizzatori di un concerto non autorizzato a farsi da tre a sei anni di carcere, la dice lunga su cosa il nuovo Governo di centrodestra consideri prioritario nel tempo e nell'importanza affrontare in questo Paese, poiché il possesso illegale d'armi, le frodi fiscali taluni reati ambientali prevedono pene meno severe. Ma come? L'ordine, la disciplina e il necessario rispetto della legge valgono sempre nei confronti di chi la viola o solo per determinati destinatari e con una gerarchia di gravità nuova che soltanto voi potete comprendere? Una decretazione d'urgenza del Governo, la prima di un nuovo Governo, che ha per oggetto la lotta ai concerti illegali, suona talmente ridicola e assurda nel merito da far pensare occulti altri scopi. Certamente, è un segnale securitario, come messaggio politico chiaro, ma credo che, in realtà, serva a far passare in secondo piano gli altri interventi previsti in questo decreto. Sono convinta che creare un dibattito facile e diffuso sulla repressione degli assembramenti, in realtà, distragga l'attenzione delle persone dai temi della giustizia e della sanità previsti in questo decreto; sì, perché questo decreto, che abbiamo provato in tutti i modi a migliorare, con i colleghi al Senato, in particolare, è una miscellanea di questioni diverse da giustificare la nostra richiesta di pregiudiziale di costituzionalità che voi avete ignorato.

E, dunque, poiché non voglio cadere nell'inganno di discutere di concerti illegali rispetto ai quali tutti siamo convinti che si debba far rispettare la legge, ma sappiamo che quella vigente è più che sufficiente, voglio concentrarmi su altre questioni, quelle di straordinaria importanza per i cittadini e le cittadine per la loro vita incomparabilmente superiori alla questione dei concerti, che sono la giustizia e la salute e che con la vostra solita capacità ammirevole tecnicamente, non certo eticamente, avete occultato sotto il tappeto del contrasto ai raduni illegali di giovani che ballano e ascoltano musica.

Sa Presidente, io, che da insegnante, con i giovani ci lavoro da anni, mi sforzo di spiegare loro che il rispetto delle norme di civile convivenza e il rispetto delle leggi è ciò che garantisce la libertà di tutti e il reale godimento dei diritti di tutti e spiego, come è stato spiegato a me quando ero giovane, che la mia libertà finisce dove inizia quella altrui e che il mio diritto va difeso e garantito, finché non nuoce agli altri. Ecco, a questi giovani mi piacerebbe poter dire che la battaglia che la destra sta conducendo, perché i loro spettacoli musicali siano giustamente organizzati in maniera corretta e rispettosa delle norme e che, da un eventuale condotta illecita, e cioè da un'invasione non autorizzata di un territorio privato, non derivi un concreto pericolo per la salute pubblica o per l'incolumità pubblica a causa dell'inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti in materia di sicurezza degli spettacoli, anche in ragione del numero dei partecipanti o dello stato dei luoghi, dunque un pericolo ancorato alla violazione delle leggi sugli stupefacenti o a quella sulla sicurezza degli spettacoli, ebbene mi piacerebbe poter dire loro, contemporaneamente, che lo Stato stesso rispetta le norme che si è dato per garantire loro anche la sicurezza sul lavoro nel contesto scolastico, sulla strada, nelle loro attività, nelle relazioni.

Qual è il messaggio educativo di cittadinanza attiva e positiva che vogliamo dare ai nostri giovani? Infatti, non vedo coerenza tra il pugno duro sproporzionatamente punitivo nei confronti dei concerti illegali e la mancata volontà di far rispettare, ad esempio, le leggi fiscali o le regole sanitarie. Quando alzate il tetto al contante o cercate di limitare l'utilizzo del POS state così palesemente sostenendo i furbetti dell'evasione fiscale, che sostenete anche con una serie di condoni, che il messaggio che sta arrivando e che state dando a chi si affaccia al mondo adulto e non solo è che, sì, quelli che pagano le tasse, in fin dei conti, sono anche degli sciocchi, perché se non le rispetti le regole che prevedono che si paghino le tasse in proporzione a quanto si guadagna, in proporzione incrementale in base a quanto si guadagna, allora, è furbo chi non lo fa, perché tanto verrà premiato, in beffa chi, invece, è stato onesto. Senza riuscire a spiegare invece che la qualità, la diffusione e il livello dei servizi pubblici sono collegati al contributo di ciascuno attraverso il pagamento delle tasse e che in questo Paese non contrastare veramente l'evasione fiscale - 100 miliardi si diceva l'altro giorno - penalizza terribilmente scuola, sanità, trasporti, servizi pubblici in generale e la responsabilità non è dell'ultima ruota del carro, il funzionario pubblico, ma dello Stato, che è l'insieme proprio dei cittadini.

Allo stesso modo, nel momento in cui mettete al lavoro medici e sanitari che non si sono voluti vaccinare e che - diciamocelo - hanno potuto permetterselo, state dicendo che chi, invece, ha rispettato l'obbligo vaccinale si è rimboccato le maniche e ha faticato per mesi in una situazione drammatica per fare il proprio dovere, poteva risparmiarselo.

Con questo reintegro dei sanitari no-vax state umiliando quelli che tutti noi abbiamo chiamato e spesso premiato come eroi, perché sono rimasti in corsia a combattere il virus: tutti questi medici e sanitari morti per fare il loro dovere, umiliati da voi e da quelli che hanno preferito non lavorare e non fare il proprio dovere e che ora torneranno in corsia accanto a loro.

Ma torniamo a quei ragazzi di prima: qual è il messaggio che giunge loro? Che al condono fiscale si unisce il condono sanitario, anzi l'amnistia, che non è necessario rispettare la legge, che, anzi, chi lo fa, finisce sbeffeggiato e non solo, che ci sono leggi che devono essere rispettate, pena dai 3 ai 6 anni di carcere, e altre che possono essere violate impunemente.

In pratica, se metti in discussione la sicurezza pubblica con un rave party compie un reato, ma se la mette a rischio, perché non ti vaccini, pur essendo un operatore della salute, allora va bene. Sono sempre stata convinta, e lo sono ancora, che chiunque decida di lavorare nel pubblico come dipendente pubblico sta fornendo un servizio pubblico che è spesso assimilato a una missione che accomuna medici e insegnanti quando si fanno queste scelte e il proprio dovere in primis nel rispetto massimo dei cittadini che si hanno di fronte, siano essi soggetti fragili per salute o perché in età evolutiva. Forse mi aspetto troppo a invocare coerenza da chi oggi, in quest'Aula, ci ha dato uno spettacolo surreale, con un Ministro che dopo due mesi dalle sue dichiarazioni di fine della pandemia, oggi è venuto proprio qui a dirci che a fronte dei numeri di contagi in aumento e di voli dalla Cina che arrivano con il 50 per cento di passeggeri positivi, si è trovato a dover firmare la proroga dell'utilizzo delle mascherine fino al 30 aprile negli ospedali e nelle residenze sanitarie. E lo ha detto in un'Aula in cui state disperatamente difendendo un decreto sul quale avete dovuto mettere la fiducia e forse dovrete mettere anche la tagliola, un decreto che va in direzione diametralmente opposta, ottusamente opposta, ciecamente opposta, ignorando la situazione ma dovendo lisciare il pelo ai no-vax.

È come se all'interno della stessa area di Governo una mano non sapesse cosa fa l'altra, o meglio, fingesse di ignorare cosa fa l'altro, in quella posizione ambigua che avete continuato a tenere su no-vax e no-mask. Oggi cari Signori, governate e se a noi avete rinfacciato in campagna elettorale di essere quelli sempre governativi, sempre responsabili, vi comunico che oggi un minimo sindacale di responsabilità tocca anche a voi, perché la tutela della salute dei cittadini spetta a voi in primis e di fronte ai dati oggettivi e ai rischi reali non si fa propaganda.

Oggi il Ministro è stato qui a dirci che la Cina ha sbagliato la sua politica anti COVID perché si è limitata al distanziamento e all'utilizzo delle mascherine, ma non ha imposto la vaccinazione, ammettendo dunque che soltanto la vaccinazione ha fatto da scudo alla diffusione del virus e soprattutto ha arginato i suoi effetti devastanti. Valutare, studiare e affidarsi all'indagine scientifica, non solo a quella sanitaria, ma a tutti i settori della ricerca che deve essere messa in campo per approntare le decisioni più adeguate, è ciò che garantirà il benessere delle persone.

Il Partito Democratico ha cercato di contribuire per migliorare questo testo al Senato, ma tutti gli emendamenti sono stati respinti. Ha provato in questo ramo del Parlamento a proporre ordini del giorno (Commenti)

Un'ultima frase: abbiamo provato in questo ramo del Parlamento a proporre ordini del giorno per dare una linea più chiara ad alcune disposizioni, in particolare a quelle sulla salute, ma si è vista respingere sostanzialmente tutte le proposte. Per questo noi non potremmo che bocciare la proposta di trasformazione di questo decreto in legge.