Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Giovedì, 25 Settembre, 2014
Nome: 
Daniele Montroni

A.C. 750-A/R

 

Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel preannunziare il voto favorevole del Partito Democratico, vorrei brevemente richiamare il percorso che ci ha accompagnato e il punto dal quale siamo partiti, quello, cioè, di un settore che è fortemente liberalizzato. Non vi è settore in Italia che non abbia conosciuto una così forte liberalizzazione. Lo dico perché, nella discussione che c’è stata, questo elemento non è stato sufficientemente sottolineato. È stato un percorso utile a comprendere e, nello stesso tempo, a contemperare le diverse sensibilità, le specificità che caratterizzano questo settore ed ancora a mettere a confronto i diversi protagonisti: gli utenti, gli operatori, le imprese, i lavoratori, le comunità locali con le loro vocazioni. E lo abbiamo fatto, anche tenendo conto di ciò che è accaduto in questi ultimi otto anni, che segnano sia l'inizio della crisi sia il processo di liberalizzazione, e dei cambiamenti che sono avvenuti nelle abitudini dei consumatori. 
E lo abbiamo fatto anche tenendo conto di ciò che accaduto in questi ultimi otto anni che segnano sia l'inizio della crisi sia il processo di liberalizzazione, dei cambiamenti che sono avvenuti nelle abitudini dei consumatori. Abbiamo assistito alla progressiva trasformazione della rete commerciale di distribuzione e abbiamo anche assistito alla crescente difficoltà che le comunità locali, in modo particolare i piccoli comuni, hanno registrato nel promuovere quegli investimenti di riqualificazione dei centri storici che sono un elemento importante per dare valore ai centri storici che sono i luoghi naturali dove si incontra la gente. E lo abbiamo anche fatto tenendo conto della crisi che ha colpito il settore dei consumi. Proprio oggi l'ISTAT ci ricorda ancora come ci sia un calo dei consumi, in modo particolare per gli alimentari del 2 per cento e di oltre l'1 per cento per gli altri settori merceologici. Questo è stato il punto di riferimento e noi abbiamo voluto con questo provvedimento segnare un punto chiaro e importante e cioè abbiamo voluto ribadire che il principio di liberalizzazione deve comunque sposarsi con un principio di riregolamentazione del mercato. E cioè che le liberalizzazioni non sono sinonimo di assenza di regolamentazione. E lo abbiamo fatto nell'ambito di un principio, di un perimetro che ha tenuto conto, come già richiamavo del processo di liberalizzazione che è avvenuto a partire dal 2006 con il decreto-legge Bersani, lo abbiamo fatto tenendo conto delle disposizioni contenute nell'ordinamento comunitario in materia di liberalizzazione e, permettetemi di dirlo, lo abbiamo fatto anche tenendo conto dell'articolo 41 della Costituzione, che garantisce la libera iniziativa economica privata ma la colloca dentro un quadro che non contrasti con l'utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. 
È nel quadro di queste riflessioni che abbiamo predisposto questo progetto di legge che è composto da quattro articoli. Nel primo si introduce un principio indicando le 12 principali festività di questo Paese e si dà la possibilità agli operatori di derogare per 6 giornate. L'articolo 2 consente gli accordi territoriali, certo non vincolanti, ma si mettono nelle condizioni le comunità locali e gli operatori di sottoscrivere accordi dove si possono trovare le convenienze per quei territori e per gli operatori e per i consumatori di creare una offerta che vada a valorizzare anche il turismo e le attività commerciali soprattutto le piccole. Lo abbiamo fatto con l'articolo 3 quando abbiamo voluto sottolineare i poteri sanzionatori del sindaco per regolare e punire situazioni che possono ledere il diritto dei cittadini e il diritto delle comunità quando le attività commerciali possono mettere in discussione questo elemento e, infine, lo abbiamo fatto con l'articolo 4. Anch'io lo voglio sottolineare. Certamente il fondo che è messo a disposizione non è il fondo che noi avremmo voluto nella sua entità ma c’è una qualità che va sottolineata perché anche questo intervento si pone nel novero delle politiche attive che vanno promosse se vogliamo sostenere la nostra economia e quel Fondo va in quella direzione. È vero che c’è stata una discussione sulle risorse che abbiamo impegnato per quel Fondo. C’è il nostro impegno a fare in modo che non vengano distolte risorse del fondo che oggi è a disposizione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Queste sono le ragioni fondamentali che ci hanno spinto a lavorare intensamente per arrivare a questo progetto di legge e per questa ragione il Partito Democratico voterà a favore del provvedimento.