Replica del relatore
Data: 
Mercoledì, 2 Luglio, 2014
Nome: 
Marialuisa Gnecchi

A.C. 224-387-727-946-1014-1045-1336-A

 Presidente, ovviamente dico subito che il collega Fedriga ha ricordato la riforma Maroni e, allora, devo dire che l'unica riforma che ha trovato consenso dopo un lungo confronto con le parti sociali, l'unica legge che ha cercato di dare risposta ai futuri redditi pensionistici dei giovani di oggi e ha posto le basi per affrontare organicamente le criticità del sistema pensionistico, sia rispetto alla sostenibilità finanziaria, sia per approntare idonee misure in grado di garantire alle nuove generazioni un tasso di sostituzione non inferiore al 60 per cento dell'ultima retribuzione, è la riforma Damiano, nota anche come protocollo welfare, legge n. 247 del 2007. 
  Quindi, vale la pena ricordare, allora, che ci sono anche state riforme condivise sulle pensioni e riforme non condivise. Poi riconosco, invece, alla Lega, ovviamente, e al collega Fedriga, che loro non hanno votato il decreto cosiddetto salva Italia. È vero, questo è vero, c'era un Governo di tecnici che ha proposto il decreto cosiddetto salva Italia e noi siamo stati tutti costretti, data la situazione di emergenza, a votare quella che sembrava l'unica forma possibile per portare una situazione di sicurezza, anche rispetto a tutte le altre situazioni gravi, tipo Grecia, che si stavano vivendo. 
  Però rivendico e rivendichiamo con forza il fatto che subito dopo il «salva Italia» noi ci siamo impegnati da subito per la riduzione del danno. E vogliamo credere all'impostazione del ministro Poletti, che ci ha già detto in quest'Aula e ripetuto più volte, nei vari incontri, che lui è per il monitoraggio costante delle misure e delle nuove norme. Lo ha detto per il decreto sul lavoro, lo dice e lo ripete rispetto alla delega, lo ha detto anche a noi rispetto al discorso pensioni. Quindi noi vogliamo credere che il Ministro Poletti si impegnerà ad un confronto con la Commissione lavoro e con in gruppi parlamentari rispetto ad una possibile riforma organica e quindi anche rispetto ad un possibile intervento strutturale. Quindi, noi a questo crediamo ed è per questo che abbiamo accettato l'emendamento sostitutivo della nostra proposta di legge. Dopo di che, comunque noi crediamo che in Commissione lavoro continueremo ad andare avanti rispetto ai temi sui quali noi ci impegniamo, quindi lavoro e pensioni, ovviamente. La situazione economica è una situazione ancora difficile, però proprio perché c’è questa situazione economica difficile, proprio perché i lavoratori e le lavoratrici sono ancora a rischio anche di perdere il posto di lavoro c’è assolutamente bisogno di ammortizzatori sociali e c’è bisogno di sicurezza. Ma c’è bisogno anche di un sistema previdenziale che dia certezze e soprattutto c’è la necessità che le aziende, oltre alle pubbliche amministrazioni, possano anche creare un ricambio di lavoratori e lavoratrici, possano anche assumere dei giovani. È evidente che per assumere dei giovani bisogna anche cercare di favorire il fatto che le persone meno giovani, per non dire anziane, possano comunque andare in pensione. Quindi, è chiaro che questi sono i binari sui quali ci vogliamo muovere e siamo assolutamente convinti che questo si possa fare nonostante le difficoltà del momento. 
  A tutti i colleghi che sono intervenuti lo ripeto: neanche noi avremmo voluto una sesta salvaguardia; anche noi avremmo voluto risolvere il problema; anche noi avremmo voluto, fin dal primo giorno, che si scrivesse in modo chiaro che tutti gli accordi fatti e firmati, che fossero di esodo, di mobilità o di altro, firmati prima dell'entrata in vigore del «salva Italia», fossero rispettati e garantiti proprio per mantenere questo patto tra lo Stato e i lavoratori e le lavoratrici. Questo non è stato possibile. Dico anche che per la prima volta si sono tolti fondi dal sistema previdenziale per coprire il debito pubblico. Da questo punto di vista, anche ai colleghi che sono intervenuti dicendo che il sistema previdenziale ha già pagato troppo, dico che questo è un dato di fatto. Lo ha detto la Ministra Fornero qui in quest'Aula nel giugno del 2012, che tutti i risparmi sono andati e sarebbero andati a copertura del debito pubblico. Questo per noi è difficile ovviamente da accettare, perché è chiaro che noi vorremmo che si tenessero i risparmi all'interno del sistema previdenziale proprio per garantire pensioni più alte, visto che le pensioni sono basse e bassissime, e pensioni ai giovani. Quindi, è chiaro che queste sono anche le nostre intenzioni, ovviamente. Quindi, ripeto questa sesta salvaguardia è un passo avanti ma non è sufficiente rispetto a risolvere la situazione. All'ultimo collega di SEL intervenuto, che si augurava che gli emendamenti potessero dare una svolta a questo testo, devo ovviamente dire, e lo dico prima di quello che dirò come relatrice rispetto agli emendamenti, che molti degli emendamenti ricalcano il nostro testo unitario della Commissione. 
  Se non siamo riusciti a trovare le risorse con il Ministro e con l'aiuto del Ministro in Commissione prima di arrivare in Aula è evidente che oggi pomeriggio non troviamo le risorse e siamo nella stessa identica situazione di ieri. Quindi, lo dico, gli emendamenti purtroppo o verranno ritirati o verranno bocciati.