Data: 
Giovedì, 3 Luglio, 2014
Nome: 
Francesco Boccia

A. C. 224-387-727-946-1014-1045-1336-A

Signor Presidente, intervengo per provare a dare un contributo costruttivo a questa discussione sulla vicenda cosiddetta quota 96, anticipando subito che sono d'accordo con il collega Rizzetto quando parla di errore burocratico, però penso che, come richiamato anche da Airaudo, da Palese e dagli altri colleghi dei gruppi di minoranza che sono intervenuti, l'obiettivo dell'Aula è risolverlo questo problema. Penso che sia stato già dimostrato nei dibattiti avvenuti nelle Commissioni e in una risoluzione fatta in Commissione bilancio, approvata all'unanimità, a prima firma Saltamartini, che di fatto portava tutti i gruppi parlamentari sulla posizione connessa all'approvazione della proposta di legge Ghizzoni, che colmava proprio quell'errore burocratico a cui faceva riferimento l'onorevole Rizzetto.
  Ora, se vogliamo risolvere questo problema, che è un errore grave commesso nell'ambito di quella riforma molto più ampia e organica (sulla quale io non vorrei tornare perché è evidente che quest'Aula si divide), quella riforma che aveva quelle caratteristiche oggi può essere affrontata con un intervento mirato e noi l'intervento mirato non possiamo farlo. Siccome è un errore e quell'errore fa riferimento ad una casistica che tutti conosciamo, è necessario consentire a quelle persone che ne avevano il diritto ad andare in pensione entro la fine dell'anno scolastico; altrimenti anche il Parlamento farebbe lo stesso errore che è stato fatto dei tecnici, cioè di considerare che la scuola termina l'anno scolastico il 31 dicembre e non alla fine dell'anno scolastico, quindi a settembre.
  Ora, se questo è, va da sé che il provvedimento necessario che stiamo approvando sulle modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico, riguarda tutti gli altri tranne coloro che vanno in pensione a settembre.
  Sappiamo tutti che questo provvedimento non vedrà la luce al Senato entro i termini necessari a noi per consentire a chi lavora nella scuola di andare in pensione. Quindi, se non è una bandierina – io non penso che sia una bandierina, perché abbiamo lavorato insieme nelle varie Commissioni per provare a risolvere questo problema – io assumo l'impegno, da presidente della Commissione bilancio e a nome dei miei colleghi, a nome del presidente Damiano, della collega Ghizzoni (penso di poterlo dire a nome di tutti coloro che hanno sostenuto e votato all'unanimità la risoluzione Saltamartini), di presentare un emendamento che è già coperto, perché è oggetto di un confronto interno – ovviamente alla Camera con il servizio bilancio della Camera, e mi auguro che il Governo dia il via libera – ma che noi abbiamo la necessità di attaccare ad un decreto-legge. Abbiamo la necessità di consentire a queste persone di andare in pensione entro agosto e ai 4 mila giovani di entrare in servizio a settembre. Il provvedimento che stiamo discutendo oggi non ci consente di avere queste certezze.
  Non è una questione di coperture, sulle quali potrei soffermarmi e potrei entrare nel merito dicendo che probabilmente non sono coerenti. Avete la mia garanzia che l'emendamento collettivo – poi decideremo chi dovrà firmarlo, non è un problema, ci mettiamo tutta l'Aula su questo emendamento – dovrà essere proposto e approvato sul prossimo decreto, io penso su quello che ha a che fare con la riforma della pubblica amministrazione.
  Se c’è l'unanimità dei gruppi questo si può fare, se c’è la disponibilità del Governo, questo si può fare; le coperture io garantisco che ci sono per i quattromila, in deroga e con tempi certi e diamo 15 giorni all'INPS per rispondere rispetto alle richieste di domande che arriveranno.
  Poi va da sé che quel modello e quella deroga dovranno essere oggetto di una riflessione profonda da fare durante la prossima legge di stabilità perché non ci sfugge che ci sono altri casi, ma non possono essere ogni volta affrontati a colpi di emendamenti in provvedimenti che hanno una loro logica, ma che servono ad affrontare il sistema esattamente come lo stiamo affrontando per questo provvedimento.