Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 3 Aprile, 2024
Nome: 
Lia Quartapelle Procopio

Due punti in premessa per rispondere alle accuse del collega Molinari. Forse anche la Lega dovrebbe stare attenta a chi candida nelle liste locali, considerato che il presidente dell'Associazione Vento dell'Est è stato candidato con la Lega alle elezioni comunali di Pistoia e che altri esponenti di associazioni della galassia filorussa sono stati candidati, come ha dimostrato il Financial Times, nelle liste della Lega nelle elezioni recenti elezioni amministrative. In secondo luogo, mi aspetterei, da parte di un esponente di un partito di Governo, maggiore rispetto per i voti dell'opposizione.

Il Partito Democratico non ha mai fatto mancare il proprio voto sui decreti, anche di questo Governo, per il conferimento delle armi all'Ucraina. Mi aspetterei che i partiti di maggioranza cercassero maggiore unità sulla politica estera piuttosto che sindacare i voti dati dall'opposizione.

Detto questo, l'atteggiamento che noi vogliamo tenere nella discussione di oggi è un atteggiamento serio, perché la discussione di oggi è serissima e a che fare con la sicurezza nazionale, con il posizionamento che il nostro Paese deve avere in un momento così delicato. È davvero un peccato che lo stesso atteggiamento non sia stato tenuto da alcuni partiti di maggioranza e che non sia presente il Ministro Salvini, con cui avremmo voluto confrontarci. La discussione è serissima, perché in questi anni non sono mancati i tentativi di Paesi ostili di influenzare le decisioni dei nostri Paesi e non stiamo parlando dei rapporti tra Capi di Governo. Come hanno detto il presidente Lupi e il presidente Molinari, non sono la stessa cosa il rapporto tra un Primo Ministro e il Presidente di un Paese e il rapporto tra partito e partito. I rapporti tra Paesi devono essere salvaguardati il più possibile, i rapporti tra partiti implicano una comunanza di visioni e di idee che è altra cosa, ed è di questo che stiamo discutendo oggi.

La discussione è molto seria - anche se c'è qualche esponente della maggioranza che ride sguaiatamente - perché la Russia ha interferito in varie elezioni, ha interferito nelle elezioni nel Regno Unito e ha provato a interferire in Francia e negli Stati Uniti. Inoltre, ha pagato partiti di opposizione, conferendo anche un prestito a Marine Le Pen, ed è notizia di questi giorni che i servizi segreti cechi e belgi indagano sulla possibilità che la Russia abbia provato a corrompere parlamentari di ben 6 Nazioni europee. La maggioranza può cercare - nel dibattito lo ha fatto - di ignorare tutto questo e può cercare di derubricare la mozione di sfiducia come l'ennesima trovata delle opposizioni. Abbiamo ascoltato gli interventi dei colleghi e questo è l'obiettivo. Tuttavia, così facendo state sconfessando la vostra Prima Ministra, perché la Presidente del Consiglio è stata la prima a sollevare problemi sui rapporti tra Russia e Lega.

Noi, oggi, chiediamo di togliere la fiducia al Ministro Salvini e di allontanarlo dal Governo in virtù dei rapporti opachi che ha tenuto e continua a tenere con la Russia, ma la prima fare questa scelta è stata Giorgia Meloni. Non è sfuggito ad alcuno che non ci sono esponenti della Lega nei Ministeri chiave della Difesa, degli Affari esteri e degli Affari europei, non ci sono a livello di Ministro e non ci sono a livello di Sottosegretario di Stato. Perché? Perché Giorgia Meloni è stata la prima a pensare che quel partito avesse rapporti opachi con la Russia e che non ci fosse fiducia rispetto a quel partito in quei luoghi di Governo. Potete non votare la mozione delle opposizioni ma ogni volta che votate la fiducia a questo Governo ribadite la composizione e quindi ribadite la scelta di Giorgia Meloni: la Lega non può occuparsi di Affari esteri, non può occuparsi di Difesa, non può occuparsi di relazioni con i Paesi europei, non può occuparsi di sicurezza nazionale. Questa è la realtà di questo Parlamento, questa è la realtà di questa mozione che voi, con il voto di oggi, cercherete di nascondere.

Capisco la decisione della Presidente del Consiglio. In questi anni, si sono addensate troppe ombre. Non voglio parlare di tweet di dubbio gusto, di magliette indossate al Parlamento europeo o di frasi dal sen fuggite del tipo “mi sento più a casa a Mosca che a Berlino”. Basterebbero le dichiarazioni di questi giorni, di quando Salvini ha detto: chissà cosa è successo a Navalny? Come possiamo sapere noi che cosa è successo Navalny? Questo a fronte dell'assassinio politico in carcere del principale oppositore di Putin. Salvini ha avuto la faccia tosta, pochi giorni fa, di dire che quando un popolo vota ha sempre ragione. Forse non aveva visto le immagini di un soldato che entrava in una cabina elettorale con un fucile spianato per controllare che i cittadini russi stessero facendo il loro dovere. Queste sono solo frasi, dichiarazioni, ma ci sono i fatti, c'è l'accordo tra Lega e Russia Unita, firmato nel 2017 e tacitamente rinnovato dopo l'invasione dell'Ucraina. Abbiamo preso atto, ieri, con piacere, che la Lega ha sconfessato politicamente quell'accordo e, quindi, chi ha firmato quell'accordo, cioè Matteo Salvini, ma non c'è un atto formale che ritiri la lettera di quell'accordo e senza quell'atto formale quel rapporto non ha avuto fine. Poi ci sono state le dichiarazioni, le campagne contro le sanzioni alla Russia, fatte soprattutto durante il Governo giallo-verde, da cui anche un altro partito in questo Parlamento, il MoVimento 5 Stelle, non può dirsi esente, perché il Governo giallo-verde aveva l'obiettivo cardine di sovvertire i rapporti tra Italia e Unione europea, proprio partendo dallo stringere un rapporto con Mosca.

C'è poi stata la famigerata vicenda del Metropol, quando una persona dell'entourage del Ministro, che era a Mosca come parte della delegazione ufficiale del Ministro, ha chiesto a oligarchi russi vicini a Putin un finanziamento per la campagna elettorale delle europee del 2019 per la Lega. Neanche Marine Le Pen è arrivata a tanto, avendo dovuto ripagare il finanziamento. I magistrati che hanno archiviato quel caso hanno spiegato che la dazione in denaro non c'è stata, ma che l'incontro è avvenuto, e per noi basta questo. Un partito italiano non può chiedere a un Paese ostile come la Russia soldi per fare una campagna elettorale.

C'è poi stato ancora, negli ultimi mesi, il tentativo di farsi pagare un biglietto aereo per andare a Mosca a incontrare Putin, poche settimane dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Mentre gli ucraini morivano per difendere il proprio Paese, mentre l'Europa e l'Occidente si mobilitavano per la difesa dell'Ucraina, Salvini provava a farsi pagare il biglietto dai russi per raggiungere Putin. Per fare cosa? Non lo si sa ancora oggi. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova, e qui di indizi ce ne sono ben più di tre.

Nei rapporti tra Lega e Putin ci sono molti atti - un patto - che dicono una cosa sola: il Ministro Salvini, in questi anni, si è fatto megafono per diffondere la propaganda di un regime totalitario. Salvini non ha mai veramente rotto il proprio rapporto con la Russia di Putin, neanche dopo l'invasione dell'Ucraina del 24 febbraio 2022, come ha ricordato l'onorevole Casu, in discussione generale.

Per noi, il Ministro Salvini non può esercitare le funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione. Il voto di oggi, il vostro voto di oggi, non cancella l'alone di questi rapporti oscuri e limacciosi tra il Ministro Salvini e la Russia di Putin, e non basta la dichiarazione dell'onorevole Molinari per cancellare questo voto dalle vostre coscienze.