Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 2 Luglio, 2019
Nome: 
Vito De Filippo

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Presidente, è sempre molto importante, ed anche devo dire significativo e per molti aspetti, come hanno segnalato tanti colleghi, anche molto bello che l'Aula di Montecitorio si fermi in maniera condivisa, unitaria a discutere di un tema così importante nel nostro sistema sanitario italiano. Vorrei dire ai colleghi del Parlamento e al rappresentante del Governo, è anche molto significativo il fatto che gran parte di queste mozioni, quasi la totalità, hanno una sovrapposizione in termini di parole e di merito filologicamente identica: ci dovrebbe in qualche modo, questo lavoro così automatico ed unitario, imporre sostanziali azioni comuni su questa materia, che noi speriamo si possano realizzare nei prossimi anni. È sicuramente molto significativo che questo accada sulle mozioni; e noi che abbiamo una, anche se pur breve, ma significativa esperienza del lavoro di quest'Aula, speriamo altresì che queste mozioni avranno voce nei prossimi mesi e nei prossimi anni, come così ampiamente e così articolatamente il Governo ha riferito in questa circostanza.

Ma mentre discutiamo ciò - mi consentirete, non per rovinare questa bellissima discussione -, siamo in un campo aperto di incertezze, che molte volte disorientano il nostro sistema sanitario italiano. Fra qualche settimana la maggioranza si è data una mozione per definire il Fondo sanitario nazionale, quasi a dire a loro stessi: stiamo attenti a noi stessi, perché c'è grande incertezza, c'è grande difficoltà, ci sono parti abbastanza opache, non interpretabili nella dinamica finanziaria e negli annunci che il Governo fa.

E mentre discutiamo di questa mozione, che ha dei punti salienti condivisi da tutti i gruppi parlamentari - il campo aperto, depistante, assolutamente incerto del Fondo sanitario nazionale -, la non sottoscrizione del Patto per la salute, onorevole sottosegretario, come riferirò fra qualche minuto, che è rilevante anche ai fini della organizzazione della rete oncologica del nostro Paese, è ancora un capitolo apertissimo, nonostante una legge dello Stato, la legge di bilancio di quest'anno, ne prevedeva la definizione e l'approvazione già dal mese di marzo, sulla base di un emendamento, vorrei ricordare, che il gruppo parlamentare che io rappresento presentò, perché c'era un'ambizione ancora più temeraria del Governo e dello stesso Ministro, che aveva deciso e aveva imposto, nella prima formulazione di quella legge, la definizione dello stesso Patto per la salute nel mese, addirittura, di gennaio.

Speriamo, per fare un riferimento un po' metaforico, che le emozioni abbiano voce, lo ripeto, che le emozioni abbiano voce, nei prossimi anni. Come è stato segnalato, i numeri del cancro, come è il titolo di un rapporto annuale di AIOM e di AIRTUM, al quale partecipano tantissime professionalità, tantissimi scienziati, tantissimi stakeholders nel nostro Paese, sono un grande e grave problema per il nostro sistema sanitario. E la questione che più si rileva in quel numero, è stato detto, sono proprio le differenze che ci sono nel nostro Paese; basterebbe prendere la mappa degli screening; io lo dico come mia modestissima esperienza personale, quando una piccola regione del Sud, la Basilicata, nel 1999, avviò la prima campagna di screening alla mammella, di screening alla cervice, di screening al colon retto, eravamo passeggeri viandanti in un deserto, perché sostanziali attività di questo tipo, nel Mezzogiorno, erano difficili. Ancora, oggi, queste differenze purtroppo permangono e ci dovrebbe essere una spinta forte del Governo, con azioni, con provvedimenti, con leggi che sono possibili, come vi riferirò, affinché queste differenze e queste difformità siano ampiamente e civilmente superate.

Noi proponiamo un nuovo piano oncologico; quello attuale, vigente, ormai presenta sicuramente dei limiti, perché lo tsunami che abbiamo di fronte, che è quello dei farmaci oncologici, la crescita anche differenziata della demografia del nostro Paese, con uno straordinario allungamento dell'aspettativa di vita, prevede e pretende un aggiornamento costante, innovativo, anche di strumenti di programmazione che operosamente abbiamo conosciuto anche in passato.

La nostra è stata la mozione che ha segnalato, come ha detto il collega Siani, per la sua specifica esperienza su questo campo, l'oncologia soprattutto in età pediatrica che, come potete immaginare, è una declinazione ancora più dilaniante nelle famiglie, perché la sofferenza dei bambini coinvolge e travolge le famiglie in tutti i sensi, non solo come dolore, ma anche come organizzazione, rispetto a eventi di questo tipo, così drammatici.

Crediamo, come abbiamo segnalato nella nostra mozione, che il programma di prevenzione primaria, quello sugli stili di vita, Guadagnare Salute, che il Ministero della sanità conosce, potrebbe essere favorevolmente e giustamente aggiornato e anche rifinanziato e siamo contenti che il sottosegretario abbia dato parere favorevole a gran parte degli impegni che abbiamo indicato nella nostra mozione.

I numeri del cancro, come dice quel dossier, dimostrano che, quindi, l'accesso alle cure nel nostro Paese è differente, per non parlare di quella che è la prospettiva, la frontiera che sottintende a quasi tutte le nostre emozioni, che è la più straordinaria delle frontiere, quella della presa in cura totale del paziente, delle cure domiciliari, dell'assistenza domiciliare. Sono strumenti innovativi che dovrebbero essere in qualche modo implementati e il Patto per la salute, come dirò fra qualche secondo, è lo strumento operativo che ci può consentire di portare a compimento quest'azione.

È molto difficile, è molto complicato vedere queste differenze e ragionare con un quadro sinottico dei provvedimenti del Governo che ancora non conosciamo, ma che sono stati ampiamente annunciati e che riguardano la cosiddetta autonomia. Come si addrizzerà, per utilizzare il famoso titolo di un libro di un uomo di Stato, questo albero storto anche nella sanità, che vede così tante differenze nel nostro Paese? Quali saranno gli interventi nell'autonomia che è stata annunciata dal Governo che consentiranno l'accelerazione del superamento di queste differenze o, magari, determineranno la definitiva, invece, stigmatizzazione delle stesse in maniera permanente nel nostro sistema sanitario nazionale? Sarebbe molto interessante; come sapete questo gruppo che rappresento, in altri momenti della storia istituzionale, aveva previsto per la sanità clausole di salvaguardia, strumenti più perentori, più invasivi anche nell'articolazione delle responsabilità dei vari livelli della Repubblica, che potevano consentire di superare più e meglio queste differenze.

Ebbene, la frontiera è proprio quella della presa in cura integrata, quella della medicina territoriale, come ha detto lo stesso sottosegretario, quella della continuità assistenziale, quella di un rapporto più stringente tra territorio e salute, tra territorio e ospedale e, quindi, quella multidisciplinarietà che si prevede esattamente in questa articolazione di una presa in carico totale del paziente.

Il Patto per la salute, nella bozza che circola, quindi, firmatelo velocemente, spero, convincete con argomenti solidi e finanziari le regioni che sono molto perplesse rispetto a un foglio di carta che non ha, ancora, né contenuti, né molta finanza e né sicura finanza, affinché il sistema sanitario del nostro Paese possa fare quell'utile salto in avanti. Nel Patto per la salute, i titoli sulla medicina territoriale sono esattamente, da voi, già indicati, quindi, operate velocemente in questa direzione. Ci fa molto piacere, ancora una volta, e lo dico senza ironia, ma con grande convincimento, sentire in quest'Aula un uomo di Governo, come il sottosegretario, che ha un'expertise molto rilevante su questa materia e sappiamo che sono cose molto importanti nella sua vita professionale; le tramuti in un'azione di Governo operosa, dica “sì”, come ha detto a queste emozioni, ma diamo in futuro, a queste mozioni, la voce giusta che i malati oncologici e le famiglie che hanno questi gravissimi e complicati problemi si aspettano da noi. Andiamo avanti con forza; il Parlamento, quando ci sono ragioni vere, vedo che reagisce con grande unità e con grande serietà.