Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 9 Aprile, 2019
Nome: 
Lia Quartapelle Procopio

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Grazie mille, Presidente. Oggi discutiamo delle iniziative da portare avanti affinché l'Italia proponga e sostenga una candidatura, quella di Milano, come sede centrale del tribunale unificato dei brevetti nel caso in cui il Regno Unito dovesse uscire dall'Unione europea con la Brexit. Ricordo, per chi ci segue, che inizialmente il tribunale unificato dei brevetti doveva avere tre sedi centrali: una a Monaco, una a Parigi e una, infatti, a Londra. Ma trattandosi di un tribunale che ha il compito di applicare il diritto comunitario sui brevetti sarebbe alquanto incongruo che questo avvenisse dalla sede di Londra fuori dall'Unione europea, nel caso in cui ci sia effettivamente la Brexit.

Voglio ringraziare il collega Mandelli che ha proposto per primo la mozione di cui discutiamo oggi. Il tribunale dei brevetti non è un elemento di dettaglio ma è un tema importante perché tratta di una materia delicata e fondamentale per i temi dell'innovazione e della competitività. Ricordo che il nostro Paese è il quarto Paese in Europa per numero di brevetti, produce circa il 10 per cento di tutti i brevetti dati in Europa e, nello specifico, il tribunale serve all'Italia per un collegamento tra i temi dell'innovazione e i temi della produzione industriale. Il tribunale serve all'Italia e, quindi, dobbiamo dare al nostro Paese una candidatura di eccezione. Questa candidatura è quella di Milano. La sezione, inizialmente pensata per Londra, si occupa delle controversie su metallurgia, life science e chimica farmaceutica. Milano è sicuramente la città più in grado di fornire l'adeguato numero di servizi e infrastrutture di supporto come il sistema ricettivo, educativo e universitario - e lo dicevano gli interventi che mi hanno preceduto - nonché tutto il sistema delle infrastrutture viarie e della mobilità urbana. Inoltre, è al centro di una serie di distretti industriali italiani focalizzati sui temi di competenza della sezione londinese del tribunale e il 50 per cento dei brevetti italiani sulle materie di competenza del tribunale sono registrati effettivamente in Lombardia e la città di Milano ha già dimostrato, in varie occasioni, di avere appeal internazionale e di poter essere in grado di costruire un'opzione convincente come sede ospitante di istituzioni europee. Per questo dobbiamo lavorare da subito affinché l'Italia si spenda per una candidatura chiara della città di Milano.

Invece, la maggioranza oggi ci presenta un testo vago in cui esprime un sostegno a una generica candidatura italiana e qui ci si chiede: perché la maggioranza ha paura a indicare Milano? Forse perché è una città amministrata da un sindaco che sa fare il suo lavoro, fa il suo lavoro e appartiene a una maggioranza diversa dai partiti di Governo, dalla Lega e dal MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? O forse i partiti di maggioranza hanno paura a indicare Milano perché vogliono usare questa idea del tribunale unificato dei brevetti come una promessa, che sanno che non potranno mantenere, nelle campagne elettorali per la città di Firenze e per la regione Piemonte? Non si sa! Detto questo, in questo modo si indebolisce la candidatura italiana perché si pensa, invece di sostenere con forza e con unità una candidatura autorevole e naturale come quella della città di Milano, di raschiare qualche voto in più alle prossime elezioni.

Mi dispiace ma noi non voteremo la mozione del Governo. La discussione di oggi avrebbe richiesto ben altro spirito di collaborazione e unità e il collega Fornaro lo aveva chiesto qualche giorno fa proponendo una mozione unitaria di maggioranza e opposizione. La maggioranza non ha voluto e sappiamo che questo indebolirà la candidatura dell'Italia. Sappiamo che questo tipo di competizioni tra città sono competizioni molto difficili e sarà difficile ottenere l'assegnazione della sede del tribunale a Milano: prima di tutto perché non ci presentiamo uniti; in secondo luogo, sarà difficile perché sono giorni, mesi e settimane che assistiamo a un continuo smantellamento della nostra politica estera da parte del Governo e a un continuo litigio con la maggior parte dei partner europei. Non possiamo, quindi, votare l'atto del Governo e non lo possiamo fare in coerenza con quello che ha detto lo stesso Governo.

A un'interpellanza del MoVimento 5 Stelle, qualche giorno fa, il sottosegretario Merlo aveva detto che la candidatura naturale per il tribunale dei brevetti era Milano. Perché le forze di maggioranza, invece, si ostinano a farci fare, con questa mozione, un passo indietro? Noi crediamo ancora che le parole che si spendono e non si spendono in quest'Aula abbiano un peso e, quindi, ha un peso il fatto che la maggioranza abbia deciso di non scrivere chiaramente che la sede naturale del tribunale dei brevetti è Milano.

Ancora una volta, la maggioranza è riuscita a trasformare un atto che richiedeva compostezza, unità e capacità di comporre in un'occasione di scontro, di propaganda elettorale, in un'occasione di divisione. Dispiace perché, soprattutto in queste occasioni, quando l'Italia è più unita è più forte. E, qui, rivolgo un appello ai colleghi della maggioranza, siete ancora in tempo per emendare il testo, per cambiarlo, per indicare con chiarezza la sede del tribunale. Più volte la realtà ci ha dimostrato che saper valorizzare Milano significa dare occasioni di sviluppo e di crescita a tutto il Paese.

Colleghi della maggioranza, non dimenticatelo, pensate alla crescita e allo sviluppo del Paese, che ce n'è bisogno, e non alla vostra campagna elettorale.