Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 28 Gennaio, 2016
Nome: 
Bruno Censore

A.C. 3303-A

 

Signor Presidente, prima di fare il mio intervento, che è un intervento che ha un profilo più tecnico che politico, volevo dire al collega del MoVimento5 Stelle che mi ha preceduto che in quanto alla NATO in Libia e in Siria, non c'entra proprio nulla !
Vado a ad esporre il mio ragionamento. Il disegno di legge all'esame dell'Assemblea autorizza la ratifica di cinque atti internazionali finalizzati alla prevenzione e repressione del terrorismo, dettando norme di adeguamento interno. Dall'11 settembre 2001 il mondo è cambiato, come tanti hanno anche detto; quest'anno poi ci ha ricordato che il terrore purtroppo ha una nuova strategia di guerra e che anche i nostri popoli sono in pericolo. Quindi è necessario fare gioco di squadra, per difendere le nostre vite, per difendere il nostro stile di vita: diventa dai fatti di Parigi in poi l'unica strada che possiamo percorrere. 
Questi atti internazionali sono degli strumenti giuridici che possono aiutare a monitorare e prevenire meglio le forme di terrorismo; e per farlo dobbiamo dotarci tutti insieme sul piano internazionale di regole comuni, fatte di norme interne. Con questo provvedimento inseriamo infatti nel codice penale nuove fattispecie relative a condotte di fiancheggiamento o sostegno del terrorismo internazionale, punendo con la reclusione da 7 a 15 anni chiunque raccoglie, eroga o mette a disposizioni beni o danaro in qualunque modo realizzati, destinati in tutto o in parte al compimento di atti con finalità terroristica. Ciascuna delle parti dovrà introdurre nel diritto interno delle sanzioni penali per tre figure di reato, se commesse illecitamente o intenzionalmente: a tal fine ogni Stato dovrà subordinare la rilevanza di tali fattispecie all'effettivo giudizio di pericolosità delle stesse, per evitare il perseguimento di parole od atti non finalizzati ad alcuna condotta. 
Oggi però queste ratifiche hanno quanto mai un senso ed un valore, perché l'imprevedibilità di queste azioni terroristiche e la difficoltà nell'individuazione di eventuali cellule presenti nelle nostre città rendono molto difficile per i nostri sistemi di sicurezza proteggere l'incolumità e i diritti dei nostri cittadini. In particolare, per quanto riguarda la Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta avversa a Varsavia il 16 maggio 2005 e in vigore, a livello internazionale, dal 10 giugno 2007, in 34 Paesi, l'Italia ha firmato la convenzione l'8 giugno 2005. La Convenzione è stata adottata al fine di accrescere l'efficacia degli strumenti internazionali esistenti in materia di lotta contro il terrorismo attraverso due modi: la definizione del reato di atto di terrorismo, quali la pubblica istigazione, il reclutamento e l'addestramento, e la cooperazione in materia di prevenzione, sia a livello interno (politiche nazionali di prevenzione) sia internazionale (modifica gli accordi esistenti in materia di estradizione e mutua assistenza giudiziaria e predisposizione di ulteriori strumenti supplementari). La Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo è stata firmata a Varsavia il 16 maggio 2005 ed è in vigore sul piano internazionale dal 1o maggio 2008. Essa ampia la Convenzione sulla stessa materia firmata a Strasburgo nel 1990 e la Convenzione internazionale per la soppressione degli atti di terrorismo nucleare, adottata a New York il 13 aprile 2005, e in vigore nel nostro Paese dal 2007. La Convenzione, che è stata firmata da 115 Paesi, risulta essere stata ratificata da cento parti. È questo uno strumento importante, per garantire alla comunità internazionale la possibilità di intervenire e quindi perseguire reati connessi ad atti di terrorismo nucleare attraverso regole comuni. Poi, il Protocollo di emendamento alla Convenzione europea nella repressione del terrorismo del 15 maggio 2003, che però non è ancora in vigore a livello internazionale, ampia l'elenco dei reati, sino a ricomprendere tutti i reati descritti nelle Convenzioni e i Protocolli pertinenti delle Nazioni Unite contro il terrorismo; introduce una procedura semplificata di emendamento alla Convenzione medesima, che consentirà di allargare ulteriormente la platea di tali reati; apre la Convenzione alla pensione degli Stati osservatori (Canada, Giappone, Israele, Messico, Santa Sede, Stati Uniti) presso il Consiglio d'Europa, dando facoltà al Comitato dei Ministri di decidere caso per caso, di invitare ad aderirvi anche altri Stati; include una clausola che autorizza il rifiuto di estradare verso un Paese dove esiste il rischio di applicazione della pena di morte oppure il rischio di subire torture o reclusioni a vita senza possibilità di libertà provvisoria; istituisce un meccanismo di controllo per l'applicazione della nuova procedura relativa alle riserve per altri compiti connessi con il controllo della piccola dell'applicazione della Convenzione. Tale meccanismo è destinato a completare le competenze classiche e, più in generale, del Comitato europeo su problemi della criminalità in merito alle convenzioni europee sulla criminalità. In ultimo, il Protocollo addizionale del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatto a Riga il 22 ottobre 2015, integra le disposizioni della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo – aperta alla firma a Varsavia il 16 maggio – per quanto riguarda la qualifica come reato degli atti di cui agli articoli 2 e 6 del presente Protocollo, rafforzando l'impegno delle parti nella prevenzione del terrorismo e dei suoi effetti pregiudizievoli sul pieno godimento dei diritti umani. In particolare, del diritto alla vita, sia come misura da adottare a livello nazionale che attraverso la cooperazione internazionale, tenendo in debito conto i vigenti trattati o accordi multilaterali o bilaterali applicati alle parti.
In conclusione, annuncio il sostegno e il voto favorevole del Partito Democratico a questo disegno di legge, teso a contrastare e prevenire il fenomeno terroristico, tutelare la sicurezza dei cittadini, le loro libertà, arrestare quella che è una guerra non convenzionale che vede come bersagli cittadini inermi, come è stato a Parigi, in Turchia e in altre parti del mondo.