Dichiarazione di voto finale
Data: 
Martedì, 4 Febbraio, 2020
Nome: 
Nicola Pellicani

A.C. 2152-A

Grazie. Finalmente, signor Presidente, dopo cent'anni, si chiude una questione inverosimile che ha rappresentato un vero e proprio calvario per oltre 200 famiglie di Chioggia che rischiavano di perdere la casa. Stiamo parlando di case popolari costruite da pescatori e agricoltori ortolani, con molti sacrifici e che oggi finalmente tornano ai legittimi proprietari. Una vicenda, va ricordato, che ha dimostrato tutti i limiti della pubblica amministrazione e della nostra burocrazia, che ha determinato una situazione profondamente ingiusta per questi cittadini.

La legge che andiamo ad approvare chiude un brutto capitolo, dopo oltre un secolo e rappresenta una soluzione concreta sulla quale vi è stata un'intesa che ha coinvolto tutte le forze politiche, tutti i parlamentari e le istituzioni che, in modo trasversale, si sono messi in ascolto dei cittadini offrendo soluzioni concrete per risolvere il problema. Un esempio di buona politica, signor Presidente, e perciò il Partito Democratico voterà favorevolmente su questa proposta di legge, che riconosce alle 200 famiglie la proprietà delle loro case che, nel corso del tempo, è passata di padre in figlio. Sono abitazioni regolarmente registrate al catasto e su cui i residenti pagano da sempre imposte e tasse. Finirà così questa situazione paradossale iniziata nel 1920 quando si rese necessario l'imbonimento dei terreni attorno al canale Lusenzo e gli abitanti si fecero carico dei costi per la costruzione del muro di sponda del canale, fondamentale per esigenze di igiene pubblica e di riassetto idrogeologico del territorio, con l'intesa che avrebbero ricevuto in cambio i terreni per la costruzione delle abitazioni, poiché né il magistrato alle acque di Venezia né il comune di Chioggia erano in grado di intervenire per la mancanza di risorse a seguito del primo conflitto mondiale.Non vi fu mai, però, un atto formale dell'accordo del passaggio di proprietà dei terreni che per legge divennero demanio marittimo e quindi inalienabili e successivamente, negli anni Sessanta, passarono sotto il patrimonio dello Stato. La vicenda si complica con l'approvazione del decreto legislativo n. 85 del 28 maggio 2010, in seguito al quale il demanio, dopo alcune verifiche e accertata la presenza di abitazioni sulle proprie aree, ha iniziato a richiedere ai cittadini il pagamento di canoni di locazione compresi gli arretrati per diverse migliaia di euro, con la conseguenza di generare un clima di disperazione e di insicurezza tra gli abitanti che si sono visti recapitare cartelle esattoriali da 70 a 250 mila euro, provvedimenti di ipoteca della casa e pignoramento dei conti correnti.

Questa vicenda si conclude fortunatamente con l'approvazione di questa legge che prevede il passaggio dei terreni al comune di Chioggia che, dopo una verifica tecnico-urbanistica, inviterà gli interessati all'acquisto tramite atto notarile, fissando il prezzo in base al valore del terreno e al costo degli oneri dovuti all'amministrazione. Una legge che riporta serenità agli abitanti della riva Lusenzo a Chioggia che, come se non bastasse, sono stati colpiti negli ultimi tempi, nello scorso novembre, anche dal fenomeno dell'acqua alta eccezionale, subendo diversi danni agli impianti, agli immobili e alle abitazioni vere e proprie.

Quello che stiamo per approvare è un provvedimento, signor Presidente, che pone la giusta attenzione a una città troppo spesso trascurata, come dimostra il caso ancora aperto del deposito GPL su cui mi auguro che il Governo intervenga al più presto. I cittadini, le associazioni di Chioggia e il consiglio comunale si sono già espressi contro l'impianto. Vi sono stati diversi incontri al MISE ed è una vicenda su cui ho sollecitato il Governo, anche attraverso un'interrogazione, per bloccare tale progetto. Da ultimo, nei giorni scorsi si è svolto un sopralluogo da parte di una delegazione dell'UNESCO, in quanto la laguna, come è noto, è un sito patrimonio dell'umanità. Attualmente è tutto fermo ma è necessario tutelare la sicurezza, la salute dei cittadini e il fragile ecosistema lagunare, messi a rischio dalla realizzazione di un impianto di 9 mila metri cubi di GPL vicino a una zona densamente popolata. Servono decisioni rapide e concrete nell'interesse di Chioggia.