Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Mercoledì, 17 Settembre, 2014
Nome: 
Gian Piero Scanu

A.C. 2598-A/R

Signora Presidente, i Regolamenti parlamentari conferiscono l'onere e l'onore dell'ultimo intervento al gruppo politico che è maggiore rispetto agli altri. In questo caso non solo è maggiore da un punto di vista numerico il gruppo del Partito Democratico, ma è quello che ha una maggiore responsabilità nel Governo del Paese. Ed è per questi motivi, che sono prima di tutto di ordine etico e poi semmai anche di carattere politico, che evito di usare le armi di distruzione di massa targate qualunquismo che sono state appena usate dal collega Di Battista, perché le bordate ad una società, le ferite nei confronti di un popolo, gli sfregi nei confronti delle persone, possono essere inferti non soltanto con la polvere da sparo e con l'acciaio dei cannoni, ma anche con il disfattismo, con l'inganno, con una civetteria intellettuale sterile, arida, finalizzata soltanto a denunciare cose che tutti sanno perché sono cose che tutti vivono, ma non c’è bisogno in questo Parlamento, in questo Paese, di un gruppo politico disfattista, c’è bisogno di responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Io cercherò di affidarmi al senso di responsabilità che deve vivere, incarnare, inverare nell'azione quotidiana chi ha voluto proporsi al popolo sovrano per fare politica, per cercare di declinare la posizione del Partito Democratico relativamente a questo passaggio così delicato.
  Noi, signora Presidente, colleghi, non stiamo parlando di missioni militari ed è importante che ci chiariamo questo primo aspetto, perché se non lo facciamo, così come lei stessa, signora Presidente, ha ritenuto di dover fare all'atto della riapertura dei lavori, andiamo fuori strada.Noi oggi stiamo parlando di sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
  Ecco perché è necessario creare un minimo di pace politica all'interno di quest'Aula visto che dobbiamo trattare di cose così importanti e coinvolgenti e vorrei subito sottolineare, signora Presidente e colleghi, quanto sia stato importante il contributo dato anche dai partiti dell'opposizione nel miglioramento di questo decreto-legge, sia per alcuni emendamenti importanti che sono stati proposti ed accolti, che per diversi ordini del giorno che hanno tracciato un fascio di luce laddove la creatività del Governo non era arrivata. Quindi, bisogna riconoscere ciò che dovrebbe essere scontato, ma che scontato non è, che la parlamentarizzazione delle decisioni costituisce sempre il canale migliore.
  A questo proposito, mi piace sottolineare che con senso di responsabilità il Governo ha ritenuto di volere evitare il ricorso alla facile strada della fiducia. Mi rendo conto che con le dinamiche di cui abbiamo avuto prova anche qualche minuto fa, che sono finalizzate più alla creazione del conflitto, che del confronto, talvolta diventa indispensabile. Ebbene, in questa circostanza, il Governo, doverosamente, ha seguito la strada della parlamentarizzazione e noi, come partito e come gruppo, lo invitiamo a permanere su questa strada che è la strada maestra.
  Sono quindici anni, cara Presidente e cari colleghi, di missioni internazionali e se c’è stata una costante in questi quindici anni è stata la debolezza dell'Europa, la debolezza di un continente che ancora non accetta se stesso, è l'inconsistenza.È l'inconsistenza di un soggetto politico plurale e collettivo che di fatto non è mai nato. Mi verrebbe da dire, mutuando un'espressione a me molto cara, che l'Europa, quella in cui molti di noi hanno creduto, sia evaporata in una nuvola rossa, diventata inconsistente, vaporosa, nulla. Se non mettiamo a fuoco questo aspetto, se non iniziamo a definire la cifra etica di questa cosiddetta Europa, noi non riusciamo ad affrontare i problemi nella loro gravità.
  Poco fa, i colleghi Scopelliti e, precedentemente, Piras, hanno parlato molto opportunamente di Mare nostrum, hanno parlato di un atteggiamento politico del quale il nostro Paese deve andare fiero per il semplice motivo che grazie a Mare nostrum sono state salvate migliaia di persone e, quand'anche Mare nostrum avesse salvato una sola persona, per quella persona valeva la pena di fare Mare nostrum (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Se noi accediamo, come spesso ci capita, ai contorsionismi politici finalizzati – come diceva il collega della Lega – ad evitare le sanzioni e cerchiamo di muoverci con sinuosità per impedire che qualcuno imponga più gabelle e magari, in cambio di questo, far finta di non vedere i morti che ci sono al confine e le centinaia di donne che vengono stuprate, se noi restiamo in questo ordine di idee fatto di cinismo e fatto di voluta cecità, noi non andiamo da nessuna parte.
  Vi rendete conto, signora Presidente e colleghi, che ISIS, sembra che sia nato da un giorno all'altro ? Ci rendiamo conto che fino a un mese fa nessuno parlava dello Stato islamico ?
  Ci rendiamo conto che appena alcuni mesi fa si intendeva bombardare la Siria ? Ci rendiamo conto che forse è stato Papa Francesco, con un appello serio, vibrante, a richiamarci a un senso di responsabilità e ad impedire che quel bombardamento avvenisse ?
  Qual è la conclusione del mio ragionamento ? Ci rendiamo conto di quanto pressappochismo, di quanta impreparazione o di quanto cinismo ci sia all'interno delle cancellerie del mondo ? Oppure dobbiamo credere alla favola secondo la quale non hanno funzionato i servizi di intelligence, c’è stata una certa distrazione, si sono sbagliati nel dare fiducia a chi combatteva Assad, oppure le solite storie che vanno raccontate ai poveri e ai deboli ?
  Il livello di inadeguatezza, signora Presidente e colleghi, della classe dirigente a livello mondiale che conduce la politica estera, il livello di cinismo, il livello di stupidità nell'opporre continuamente una presunta realpolitik quando ci sono altre ragioni di carattere più forte, universali, incontrovertibili, che andrebbero invocate, quel livello, signora Presidente, è tale da non poterci consentire di stare tranquilli.
  È per questo che il gruppo del Partito Democratico si pone con sofferta attenzione rispetto a questo passaggio così delicato. Le scelte sono costose, spesso lo sono anche da un punto di vista finanziario, ma in questa circostanza vorremmo ricordare i costi, che sono incalcolabili, rappresentati dai morti nei teatri di guerra internazionali. Nessuno ha ricordato quei morti. Vogliamo ricordarli noi, per sottolineare che per noi la vita umana viene prima di ogni altra cosa, tanto più viene prima di ogni altra cosa la vita umana di chi l'ha persa per salvare altre vite umane.
  Per queste ragioni noi voteremo a favore.