Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Giovedì, 19 Febbraio, 2015
Nome: 
Edoardo Fanucci

A.C. 2803-A

Signor Presidente, onorevoli colleghi, un doveroso ringraziamento ai commissari, ai relatori, al Governo, a tutti coloro che hanno seguito, con abnegazione, competenza, passione, ma anche con grande senso del dovere, i lavori della Commissione bilancio. Una Commissione che si è protratta fino a tarda notte per portare a termine un lavoro articolato, complesso, su un provvedimento tanto difficile quanto eterogeneo e articolato, quale è stato il milleproroghe, il provvedimento in oggetto. 
Voglio partire proprio dal nome, «milleproroghe». Siamo davvero sicuri che sia il nome corretto per questo provvedimento ? Noi riteniamo che non lo sia, o meglio, che non lo sia più, grazie a questo Parlamento. Oggi questo provvedimento contiene per l'esattezza 160 proroghe: 80 proroghe erano contenute nel provvedimento iniziale che il Governo ci ha presentato, 82 proroghe sono state inserite grazie al lavoro della Commissione, un lavoro efficace ed efficiente, oso dire, sempre in continua relazione con il Governo, grazie allo sforzo dei relatori e di tutti i commissari che non si sono mai dati per vinti e non si sono mai dati per vinti neanche di fronte alla stanchezza della tarda ora della notte. 
Ma, attenzione, oltre al numero assoluto di proroghe, voglio segnalare il fatto che non ci sono stati emendamenti segnalati, quella pratica, che noi riteniamo negativa, che obbliga a «falcidiare» emendamenti che non vengono nemmeno discussi. Noi, nelle Commissioni, abbiamo approvato e votato gli emendamenti, anche assumendoci la responsabilità di rigettare gli emendamenti che non trovavano o copertura o parere favorevole da parte del Governo. Tutti gli emendamenti sono stati discussi e votati e, di conseguenza, questo è un elemento positivo da sottolineare con forza. 
Il processo legislativo, nel sogno ideale, non prevederebbe centosessanta proroghe, ma questa è comunque un'esigenza che l'attuale contesto obbliga a dover affrontare e ci consente modifiche attuative coerenti con una normativa in continua evoluzione. Ma voglio dire anche qui che quando ci sono delle modifiche richieste con risoluzioni, mozioni da parte del Parlamento, anche in seguito a quegli elementi che nella legge di stabilità avevano trovato una discussione in Parlamento, nel Governo e nell'opinione pubblica, è importante dare delle risposte e in questa sede l'abbiamo fatto. 
Voglio, però, rispondere agli interventi qui in Aula. Innanzitutto, alla collega Prestigiacomo, che è intervenuta poco prima di me. C’è da chiarirsi anche qui: se il milleproroghe non va bene oggi, nei Governi Berlusconi quante proroghe erano contenute nei loro milleproroghe ? Abbiamo visto più di duemila proroghe in un milleproroghe del Governo Berlusconi. Allora, quello andava bene e quello di oggi non va bene ? Lei, collega Prestigiacomo, ha fatto anche parte di quel Governo e, di conseguenza, è a dir poco incoerente. E al MoVimento 5 Stelle, cosa dire ? Da un lato, si dice che il milleproroghe non è un provvedimento utile; dall'altro, si rivendica l'azione nelle Commissioni dove, grazie al MoVimento 5 Stelle, alcuni provvedimenti hanno trovato la luce. Allora, io è quello che voglio sottolineare: bene, grazie al MoVimento 5 Stelle, ma grazie al Parlamento, perché dal confronto emerge sempre valore aggiunto. Allora, noi siamo disponibili al confronto in Commissione e, se alcuni dei vostri emendamenti hanno migliorato il testo, è un elemento che deve essere sottolineato da tutti noi. Noi saremo in grado di sconfiggere l'antipolitica solo se i nostri provvedimenti saranno efficaci e daranno risposte ai cittadini. Alla cattiva politica si risponde solo con la buona politica e con l'azione del Parlamento, un Parlamento che davvero si riunisce, decide, legifera e si assume le responsabilità delle proprie scelte. 
Entrando nel merito, per i pochi minuti che ho a disposizione, voglio parlare dei minimi. Con il complesso che riguarda il regime dei minimi e delle partite IVA contenuto nel presente provvedimento abbiamo concesso ai tanti giovani che dalla legge di stabilità risultavano esclusi dal cosiddetto regime del 5 per cento sotto i 35 anni di età una proroga al 2015 che consentirà loro di poter scegliere se usufruire di quel regime dei minimi o del nuovo regime dei minimi introdotto dalla legge di stabilità che, badate bene, non è un errore, ma è una scelta, perché il nuovo regime dei minimi al 15 per cento è un provvedimento che è costato alle casse dello Stato 800 milioni di euro e ha dato la possibilità a tanti artigiani, commercianti e anche alle persone over 35 di poter accedere a un regime che prima di questo provvedimento era negato dalla legge di stabilità. Allora, noi garantiamo l'alternatività della scelta tra questi regimi e garantiamo una possibilità in più, non in meno, ai tanti giovani che potranno beneficiare di questo sistema. 
Ma voglio anche dire del blocco ai contributi INPS perché riguarderà giovani per un totale di 360 milioni di euro in tre anni. Questo è il costo che è stato calcolato dall'ufficio ragioneria per i tre anni di blocco di contributi INPS; blocco totale per il 2015, blocco parziale per il 2016 e per il 2017. Questo è un costo che noi riteniamo un investimento, che noi riteniamo utile al Paese e per i tanti giovani che oggi vedono lontana la pensione e che hanno difficoltà anche a mantenerla attiva, la partita IVA. 
Ma è importante parlare anche degli sfratti. Noi abbiamo concesso l'opportunità a tante persone in oggettiva necessità, in oggettivo bisogno, in difficoltà, di ottenere il blocca-sfratto ma il blocca-sfratto non riguarda tutti coloro i quali hanno subito lo sfratto ma solo le persone che hanno già avviato un passaggio cosiddetto di casa in casa, che hanno già un'altra abitazione dove trasferirsi e quindi è un passaggio normale, fisiologico, che deve essere sostenuto e garantito dalle leggi vigenti. Il Governo, inoltre, va a completare un quadro perché già in precedenti provvedimenti aveva garantito, attraverso il sostegno del Fondo nazionale locazioni, ingenti risorse a sostegno degli interventi per i più bisognosi. 
Ma non dimentichiamo anche gli interventi a favore e a sostegno delle regioni e degli enti locali, ma voglio parlare anche delle province, delle città e delle città metropolitane: tutti provvedimenti che hanno riguardato esigenze sollevate dall'ANCI, che sono state evidenziate da tutte le associazioni di sindacato e da tanti sindaci e presidenti di provincia che si sono recati anche in Parlamento a far presenti le loro esigenze e le loro legittime e corrette istanze. Abbiamo cercato di dare delle risposte non per accontentare tutti ma per marcare le nostre scelte. Tali scelte vanno verso un'Italia più riformista, più equa, un'Italia che metterà in moto quelle riforme di cui il Paese ha bisogno nell'arco dei prossimi mesi e non dei prossimi anni. Lo faremo, andremo avanti con decisione e convinzione. 
Ma cosa avremmo detto e cosa avremmo fatto oggi senza quelle proroghe che garantiscono la possibilità ai tanti cervelli in fuga di poter rientrare in Italia ? Oggi, senza questa norma, avremmo gridato allo scandalo e alla necessità di sostegno e di aiuto a queste persone di cui noi ci fregiamo di essere dei sostenitori. Cosa avremmo detto senza il rifinanziamento della cassa integrazione guadagni per 55 milioni di euro e la proroga di questo provvedimento per 24 mesi ? Cosa avremmo detto senza il rifinanziamento dei contratti di solidarietà per 50 milioni di euro, provvedimenti necessari resi possibili grazie al cosiddetto milleproroghe ? Ma ricordo anche i beneficiari dei provvedimenti sull'amianto e anche i beneficiari degli incentivi al fotovoltaico caratterizzati da eventi calamitosi che ne avrebbero reso impossibile l'utilizzo e il beneficio. 
Chiudo, Presidente, dando un giudizio estremamente positivo di questo provvedimento e soprattutto del lavoro del Parlamento che lo ha reso migliore, più equo e più efficace. Di conseguenza annuncio con convinzione ed entusiasmo il voto favorevole del Partito Democratico e la fiducia posta nel Governo. (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).