Discussione generale
Data: 
Lunedì, 20 Novembre, 2017
Nome: 
Marco Causi

A.C. 4686

Relatore

Signora Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine è un'organizzazione intergovernativa con sede nel Regno Unito, istituita nel 1975.

Il centro è attualmente sostenuto da 22 Stati membri europei - fra cui, oltre a molti Paesi dell'Unione europea, anche la Norvegia, l'Islanda, la Svizzera, la Serbia e la Turchia - e da 12 Stati osservatori - fra cui Israele, Marocco e Macedonia.

Il suo compito principale è di fornire previsioni meteorologiche globali a medio termine ai servizi nazionali di previsioni, per finalità strategico-militari e civili, ed in particolare per segnalare il possibile verificarsi di condizioni meteo potenzialmente pericolose.

Per tali attività il Centro si avvale di sistemi di elaboratori ad altissime prestazioni, installati presso la sede principale dell'organizzazione. Il Centro vanta, fra l'altro, il più grande archivio di dati numerici di previsione del tempo.

Dal 2015 il Consiglio del Centro ha deciso di procedere ad una competizione internazionale per stabilire dove ospitare il nuovo centro dati, il più grande del mondo, dopo aver ritenuto insoddisfacenti le proposte di localizzazione avanzate dal Regno Unito.

Il concorso è stato vinto - nel dicembre 2016 - dalla società consortile ASTER dell'Emilia-Romagna - tra i cui soci figurano la Regione, gli atenei della regione, gli enti di ricerca come CNR, ENEA e Istituto nazionale di fisica nucleare.

Il progetto è stato valutato come il migliore, sotto il profilo sia tecnico che finanziario, fra quelli pervenuti. Il progetto, oltre che dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna, è stato fortemente sostenuto dal Governo, che, nella legge di bilancio per 2017 ha già stanziato risorse complessive per 52 milioni di euro.

Le successive riunioni bilaterali fra il Governo italiano, la Regione e i rappresentati del Centro europeo hanno quindi portato alla definitiva messa a punto dell'Accordo in esame. Il Centro europeo, una volta completati i lavori di predisposizione delle infrastrutture, verrà ospitato presso l'area del Tecnopolo di Bologna, nella zona dell'ex Manifattura Tabacchi.

Nello specifico l'Accordo di sede, composto di 8 articoli e di due Allegati, è finalizzato a definire gli aspetti tecnici relativi alla messa a disposizione dell'area del Tecnopolo, nonché lo status riconosciuto al centro e al suo staff.

L'Accordo fissa in 4 milioni di euro il contributo che il Governo italiano si impegna a versare annualmente al Centro a partire dal 2019; illustra il regime giuridico delle aree e degli edifici concessi e disciplina il riparto di responsabilità tra il Centro e il Governo italiano negli ambiti internazionale e civilistico. Il testo stabilisce inoltre le modalità per le consultazioni tra le Parti volte ad apportare modifiche o a discutere modalità attuative dell'intesa e disciplina la risoluzione di eventuali controversie.

I due Allegati al testo sono dedicati ai locali di utilizzo e allo status riconosciuto al centro e al personale.

Il disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, si compone di 4 articoli.

Gli oneri economici contemplano: una spesa complessiva di 40 milioni di euro per il triennio 2017-2019 - con risorse peraltro già rese disponibili dalla legge di stabilità 2017 -; un contributo finanziario annuale per 4 milioni di euro annui dal 2019 e un contributo statale per ulteriori 250.000 euro annui (a decorrere dal 2020) a favore della Regione Emilia-Romagna, per la manutenzione dei locali dell'area.

Concludendo, auspico una pronta approvazione del provvedimento in esame, che è già stato approvato dal Senato il 5 ottobre scorso. Esso, infatti, autorizza la ratifica di un accordo di grande rilievo per il nostro Paese poiché attesta la qualità, internazionalmente riconosciuta, della ricerca italiana nel settore delle scienze dell'atmosfera.

La collocazione del Centro in Italia rappresenta inoltre un motivo di grande soddisfazione per il nostro Paese, che potrà beneficiarne non solo in termini di prestigio internazionale ma anche per la positive ricadute di carattere economico.