Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 2 Luglio, 2014
Nome: 
Eleonora Cimbro

A.C. 2089

Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, siamo chiamati con questo voto ad esprimerci a favore di un Accordo che, come per altri votati di recente in quest'Aula, costituisce un esempio di modernità, trasparenza e lungimiranza in un settore, quello della lotta all'evasione fiscale internazionale, che oggi più che mai è diventato una priorità. È una priorità per due ordini di motivi, il primo riguarda la possibilità di configurare per l'erario italiano un potenziale recupero di gettito consentendo l'emersione di una maggiore base imponibile e contrastando fenomeni fraudolenti, il secondo riguarda l'opportunità di condividere delle buone pratiche a livello fiscale internazionale che possono e devono diventare pratiche comuni di Stati che vogliono definirsi moderni. È evidente infatti che la diffusione di modalità eticamente migliori e più eque di cooperazione in questo campo agiscono in un contesto globale imponendo una regolamentazione che altrimenti difficilmente si potrebbe attuare. 
  L'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e Gibilterra, siglato a Londra il 2 ottobre 2012, si inserisce pienamente nel più generale contesto di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale mediante appunto la stipula di trattati internazionali che hanno come obiettivo prioritario lo scambio di informazioni tra Stati in materia fiscale. Le disposizioni presenti, oltre a favorire la cooperazione tra amministrazioni, costituiscono la base per garantire un adeguato livello di trasparenza e regolamentare buone pratiche in materie già esistenti, estendendole anche a Gibilterra. Il provvedimento è importante soprattutto perché prevede il superamento del segreto bancario, che resta condicio sine qua non anche nei casi in cui è consentito il rifiuto di una richiesta di informazione, eventualità che peraltro è prevista unicamente nel caso in cui ci siano problemi legati all'ordine pubblico o quando la divulgazione delle informazioni potrebbe rivelare segreti commerciali, industriali o professionali. Così come per altre ratifiche di uguale natura, l'analisi tecnico-formativa chiarisce che l'accordo può essere veicolo per inserire l'altra parte contraente nella «white list» dei Paesi e territori che seguono corrette pratiche sullo scambio di informazioni fiscali, nonostante si tratti appunto di territori comunemente definiti come paradisi fiscali, e proprio questa tendenza al contrasto all'evasione fiscale è alla base di un processo che permette ai singoli Stati di siglare accordi con quei Paesi che, in ragione del ridotto interscambio commerciale, come è stato già ricordato, non ritengono necessario stipulare una convenzione contro le doppie imposizioni. Nel caso specifico di Gibilterra non solo l'Italia ha ritenuto importante negoziare tale Accordo, ma anche altri Stati, previa autorizzazione del Regno Unito, da cui Gibilterra dipende. 
  Per concludere, dunque, e a seguito delle ragioni sopra esposte, annuncio il voto favorevole del Partito Democratico(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).