Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 22 Novembre, 2017
Nome: 
Sandra Zampa

 

A.C. 4471

Signor Presidente, colleghe e colleghi, l'istituzione della Corte penale internazionale, competente a giudicare su genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, ha rappresentato il punto di arrivo di un lungo processo di definizione della natura della responsabilità penale internazionale che ha visto il concorso della politica e di un gran numero di stati nazionali da un lato, e dal l'altro, quel lo del la dottrina e giurisprudenza internazionalistica.

La ratifica ora all'esame dell'Aula riguarda l'emendamento all'articolo 124 dello Statuto istitutivo della Corte penale, entrato in vigore il 1 luglio 2002. La decisione di riesaminare l'articolo 124, che prevede una clausola di temporanea e parziale esclusione del la giurisdizione del la Corte per i propri cittadini o sul proprio territorio per i crimini di guerra, è stata presa nel corso della sessione dell'Assemblea degli Stati Parte, tenutasi a New York nel dicembre 2014. La proposta di emendamento a medesimo articolo è giunta allo stato di decisione i n plenaria nel novembre dell'anno successivo.

Con l'entrata in vigore dell'emendamento verrà quindi meno la facoltà per gli Stati di sospendere nei propri confronti e per sette anni la giurisdizione del la Corte per i crimini di guerra Tale facoltà costituiva finora l'unica eccezione alla piena e autonoma operatività della Corte erga omnes. Di essa si sono avvalse in passato soltanto Francia e Colombia La clausola di "opt out" dell'articolo 124, fu inserita nel corso dei negoziati precedenti l'adozione dello Statuto della Conferenza Diplomatica di Roma del 1998, come disposizione di compromesso finalizzata a favorire un maggior numero di adesioni allo Statuto. La clausola è espressione delle preoccupazioni manifestate da diversi Stati, e in particolare dai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, per l'assenza di previsioni che consentissero agli Stati medesimi di l imitare la giurisdizione del la Corte. A titolo di esempio valga qui menzionare che paesi come Francia e Stati Uniti, eccepivamo l'assenza di garanzie nei confronti di possibili incriminazioni delle loro truppe impegnate all'estero in missioni di peace keeping. Peraltro va sottolineato come ben tre membri del Consiglio di Sicurezza del l'ONU ovvero gli Stati Uniti, la Russia e la Cina non abbiano a tutt'oggi sottoscritto lo Statuto.

Alla fine del 2016 diversi Paesi avevano criticato l'operato della Corte, minacciandone anche l'abbandono come Sud Africa e Gambia o abbandonando effettivamente come il Burundi. Ciò pone agli Stati che hanno concorso alla nascita della Corte, e l'Italia avendo ospitato la Conferenza diplomatica del 1998 ha una particolare responsabilità, una preoccupazione per il proseguimento della sua attività e ci sollecita come Paese a una rapida approvazione del provvedimento, anche allo scopo di riaffermare il nostro attaccamento e apprezzamento per questa Istituzione.