Data: 
Mercoledì, 4 Giugno, 2014
Nome: 
Khalid Chaouki

A.C. 2099-A

Dichiarazione di voto finale

Signor Presidente, intervengo per dichiarare il nostro voto favorevole rispetto a questo scambio di Note tra, appunto, quello che è l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato, l'UNIDROIT, e lo Stato italiano, perché pensiamo che questo istituto in qualche modo rappresenti quella che da sempre è una storia e una tradizione del nostro Paese, in quello che è il tentativo anche di supportare i Paesi che appunto hanno superato dittature – e mi riferisco, in particolare, al sostegno italiano nella scrittura della Costituzione afghana – o nel cercare, in qualche modo, di facilitare l'uniformità nelle norme giuridiche commerciali, come appunto è il ruolo di questo istituto, tra l'altro fondato nel lontano 1926 per volontà della Società delle nazioni, che fino ad oggi ha conquistato anche risultati importanti e concreti.

Tra cui per esempio quella che è stata la stesura della Convenzione sui beni culturali rubati o illecitamente esportati oppure la Convenzione sui contratti di vendita internazionale oppure appunto un corpus di regole in materia di arbitrato internazionale, sempre dal punto di vista del sistema economico-commerciale internazionale. Chiediamo – e lo coglierei come spunto in questa dichiarazione di voto – che il ruolo di un istituto come questo sia oggi ancor più importante e rilevante rispetto al passato proprio perché oggi abbiamo bisogno di sostenere, e mi riferisco per esempio alla revisione di alcune norme in tema di corruzione in Albania oppure a quello che è stato il contributo dell'Unione europea nel suo complesso rispetto al supporto delle democrazie, delle neodemocrazie, in questo percorso difficile che si sta avviando anche per esempio con un risultato importante in Tunisia o in altri Paesi a noi vicini. 
  Insomma il contributo, come affermiamo in questa nota, l'impegno italiano a sostenere istituti come l'UNIDROIT vuole anche significare in questo momento il fatto che non possiamo esimerci dal supportare i Paesi vicini nell'avere una legislazione, una regolamentazione, che vada appunto in linea con quelle che sono le norme internazionali, e soprattutto dal supportare uno spazio come quella della ricerca e quello appunto della archiviazione di documentazione importante, della formazione e aggiornamento di chi si occupa di diritto internazionale. Ecco, per questo, ci dichiariamo favorevoli a questo Protocollo.