Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 26 Marzo, 2019
Nome: 
Marina Berlinghieri

Doc. LXXXVI, n. 2-A

Signor Presidente, onorevoli colleghi, siamo chiamati, oggi, a votare una relazione programmatica completamente inutile, firmata da un Ministro fantasma che già non c'è più. La sua consistenza emerge in molti punti e ne cito solo alcuni: quando parla di Brexit, per esempio, la Relazione riesce a dire: nulla, perché sconta le ipocrisie e le contraddizioni della Lega. “Prima gli italiani”, dice Salvini; “tuteliamo il made in Italy” dice Salvini, però Salvini dice anche “viva i confini nazionali e viva i sovranismi” e il suo cuore batte per i conservatori più retrivi ed euroscettici che poi puntualmente fanno scelte che penalizzano il nostro Paese. È opportuno ricordare che i circa 700 mila italiani che vivono in Gran Bretagna si tutelano meglio nel mercato comune e nei confini di Schengen, non in quelli italiani. Il Regno Unito non ha mai aderito al Trattato di Schengen e adesso sta per diventare un Paese terzo, e questo è il problema. Il Governo ci dovrebbe spiegare come intende tutelare, in un Paese terzo, la comunità italiana, come intende tutelare il Parmigiano Reggiano, il Franciacorta e tutto il patrimonio agroalimentare italiano. E ancora: come si fa, in un Paese terzo, a rendere fluida l'esportazione dell'8 per cento del nostro intero settore agroalimentare, che ora è destinato al Regno Unito? Ricordiamo che il nostro Paese ancora non ha concluso l'iter di conversione in legge della strategia per tutelare i suoi cittadini che vivono in Gran Bretagna e i settori economici interessati in caso di no deal; e dire che “non ha ancora concluso” è un'espressione gentile. È stato depositato ieri in Senato il decreto di conversione.

La Relazione, anche qui con sintesi e ipocrisia, dice che il Governo si impegnerà a rendere il mercato interno, principale strumento per garantire benessere e crescita in Europa, compiutamente realizzato nei suoi contenuti competitivi. Come possano conciliarsi queste affermazioni con il dichiarato sovranismo e protezionismo nazionale della Lega di Salvini non si capisce. Dall'agricoltura alla pesca, dalle concessioni demaniali nella “direttiva Bolkestein” al made in Italy, per arrivare a tutta la galleria di promesse della Lega, come si mette d'accordo, con l'adesione al principio del mercato aperto, alla concorrenza su base europea? Sono queste le risposte che la Relazione programmatica non dà e tanto meno le dà la risoluzione di maggioranza. Il Governo è un Governo inadeguato e si vede bene anche da queste cose.

Signor Presidente, faccio un altro esempio: la “Via della Seta” con la Cina. Benissimo aprire canali commerciali e culturali con la Cina, ma non si può fare al di fuori del contesto europeo. Noi abbiamo fatto da soli e abbiamo ottenuto nulla di concreto. Macron, in Francia, ha invitato Juncker e Merkel all'incontro con il Presidente cinese e ha ottenuto 30 miliardi di commesse. Macron, senza isolarsi in Europa, ha fatto l'interesse francese; voi, invece, ci avete venduto l'aria fritta.

Ma veniamo alle politiche macroeconomiche e alla migrazione. Nella Relazione si afferma, con espressione sintetica, che il Governo giocherà un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo riguardo all'Unione monetaria, al fine di rafforzare la crescita economica e promuovere la competitività; sosterrà l'inclusione e il progresso sociale, contribuendo a una maggiore convergenza economica fra gli Stati membri. Una ricerca recente del mensile scientifico The Lancet ha ribadito una cosa nota, vale a dire che l'aumento dell'1 per cento l'anno dei flussi migratori garantisce il 2 per cento l'anno di crescita economica, poiché gli immigrati lavorano, pagano le tasse e soprattutto consumano, alimentando la domanda interna. Sicché come possano conciliarsi gli obiettivi dichiarati di propulsione della crescita economica e di inclusione sociale con i numeri della crescita demografica del nostro Paese e con la barbarie praticata sui migranti non è chiaro. Anche qui la Relazione non lo dice, perché probabilmente non può.

Quale ultimo esempio citerò la giustizia e gli affari interni. Nella Relazione si legge che è intenzione del Governo richiamare l'attenzione, anche a livello europeo, sui traffici illeciti che originano o transitano nei Paesi limitrofi, con particolare riferimento a quelli di stupefacenti, di armi e di esplosivi. Mi pare evidente che queste intenzioni facciano a cazzotti con il “decreto sicurezza” che, nel costringere i migranti a vivere nell'ombra espellendoli dai CARA e dal sistema SPRAR, li spinge nella manovalanza dello spaccio e della criminalità organizzata. E, ancora, bisogna ricordare a tutti che i Paesi che condividono la linea di Salvini non vogliono prendersi la loro quota di migranti e, coerentemente con la loro visione sovranista del “prima noi”, hanno votato contro la modifica del Regolamento di Dublino. Il Ministro Salvini abbraccia un leader autoritario come Orbán e poi non ne ottiene alcun vantaggio pratico. Insomma, Presidente e colleghi, la Relazione programmatica è solo carta; la realtà, purtroppo, è ben altra: questo è un Governo nemico dell'Europa, è un Governo che litiga con la Francia, abbaia alla luna a Bruxelles e va contro gli interessi reali dell'Italia. L'unico risultato che ha ottenuto è aver aumentato l'isolamento italiano e spinto, assieme agli amici di Visegrád, Francia e Germania a stringere il patto di Aquisgrana che sostanzialmente delinea l'Europa più forte, efficiente e coesa contrapposta ai Paesi euroscettici. La mossa tra Macron e Merkel è un errore: non si risponde all'irresponsabilità italiana, ungherese e polacca con la ripicca dei Paesi ricchi; e un altro errore lo commettiamo tutti se non appoggiamo con tutta la forza la proposta della Commissione europea di mettere come condizionalità alle erogazioni comunitarie il rispetto dello Stato di diritto. Ambiguità su questo punto non possono essere tollerate. L'autocrazia è un fattore dannoso, politicamente ed economicamente. Le guerre del Ventesimo secolo hanno portato milioni di morti e la distruzione economica. Non è un caso che l'Europa unita nasca dalla CECA, cioè dalla Comunità del carbone e dell'acciaio, le risorse contese che contribuiscono a scatenare le guerre mondiali.

Noi, dunque, voteremo contro su questa Relazione programmatica inutile, inutile perché priva di una visione e di una strategia che consenta all'Italia di fare l'Italia, di essere, cioè, un grande Paese capace di dialogo, di alleanze e di scelte politiche che le consentano di essere protagonista della contemporaneità.