Data: 
Martedì, 9 Settembre, 2014
Nome: 
Colomba Mongiello

Presidente, cari colleghi, rivolgo un pensiero alle vittime di questa tragedia che ha ricordato la signora Presidente. Voglio ricordare Antonio, giovane di 24 anni, morto per accudire gli animali che facevano parte della sua vita e del suo futuro. La morte di Antonio è l'emblema di un territorio che ha disperatamente lottato contro la furia degli elementi naturali che si sono abbattuti in uno dei begli angoli del nostro Paese. Il Gargano è stato interessato da una delle più grandi alluvioni che ha mai interessato il Mezzogiorno d'Italia, un evento che abbiamo definito eccezionale, ma io oso dire che eccezionale non lo è più da molto tempo, a causa dei cambiamenti climatici che stanno interessando anche il nostro Paese. La provincia di Foggia è una delle regioni che definivano più siccitose d'Italia. Pensate, colleghi: l'acqua caduta in quattro giorni sul Gargano è pari alla quantità di acqua caduta in quindici anni. Il Parco nazionale del Gargano – molti di voi lo conoscono, me ne hanno riferito in questi giorni – scrigno di biodiversità e di rara bellezza naturale è devastato da fango e detriti; il mare, così come lo avete visto nelle immagini televisive, è per oltre un chilometro dalla costa di colore scuro, a causa del fango che galleggia. Sono 6 mila le persone interessate dall'alluvione, una tragedia vera, al cospetto della quale siamo chiamati a svolgere, con rapidità, efficacia ed efficienza, la nostra funzione di legislatori e governanti. Le imprese turistiche ed agricole chiedono interventi immediati, l'acqua ha sommerso villaggi turistici come campi di pomodori, in piena fase di raccolta. Lo sanno i colleghi che sono con me in Commissione agricoltura che siamo la terra del Tavoliere, produciamo circa il 90 per cento di pomodoro lungo di questo Paese, metà del quale è completamente distrutto, con grave perdita di reddito e di lavoro, ma allo stesso modo ricordo i lidi balneari, alla pari dei campi di ortofrutta, spazzati via in pochi istanti; vigneti e uliveti sott'acqua, e rischiano di asfissiare. Oggi, una stima approssimativa che hanno fatto le organizzazioni agricole e che precederà domani la visita del Ministro Martina ha già quantificato una perdita di circa 60 milioni di euro. Turismo, territorio, biodiversità, cibo di qualità sono i grandi successi del nostro territorio di cui noi abbiamo, purtroppo, assistito alla cancellazione per sempre in molti punti della nostra provincia.
  A fronte della tragedia – e concludo, Presidente – vissuta dalle popolazioni del Gargano, il nostro compito è supportare e stimolare il Governo ad adottare, quanto prima, provvedimenti per risarcire e ristorare le imprese dai danni dell'alluvione ed evitare che il Gargano continui a franare. Dobbiamo tutti, tutti insieme, salvaguardare il nostro territorio dal dissesto idrogeologico; questa è la più importante opera pubblica di cui ha bisogno il nostro Paese.