Data: 
Martedì, 14 Ottobre, 2014
Nome: 
Mario Tullo

Signor Presidente, colleghi onorevoli, ancora una volta, come ha detto lei, la città di Genova piange una vittima ed è sconvolta da un'alluvione, da una terribile alluvione. Antonio Campanella, 57 anni, è la vita che si è persa. Ma tante vite sono state distrutte. C’è chi ha perso tutto in questa alluvione, nuovamente, a distanza di tre anni. Le attività commerciali e artigianali del centro di Genova sono a terra, sconvolte. Non solo Genova, anche il suo entroterra, le valli dello Scrivia e dello Stura, di altri due importanti torrenti. Ma – e lo diranno altri colleghi del gruppo del Partito Democratico – dopo Genova, in queste ore, anche l'alessandrino e Parma sono colpiti da questo terribile evento. Devo dire che alcuni paesi dell'entroterra sono paesi dove le ultime case risalgono a cento anni fa e, quindi, la violenza dell'acqua e i mutamenti climatici indubbiamente pesano. Nelle prime ore a Genova si sono recati Gabrielli, il Ministro Pinotti, il Ministro Galletti, il capostruttura D'Angelis. Sicuramente tra qualche settimana avremo, mi auguro, un decreto ministeriale che proporrà la sospensione delle imposte, la cassa in deroga, i fondi di risarcimento e sicuramente si proverà a ragionare sul Patto di stabilità per tenere fuori quei comuni coinvolti. Purtroppo, cose che abbiamo già visto e vissuto tutti noi. Nello «sblocca Italia» stiamo rincorrendo, non come dicono alcuni colleghi in queste ore, leggendo i siti, delle norme per Genova, ma per tutelare quelle opere che garantiscono l'incolumità delle persone al netto di quelli che possono essere anche contenziosi di carattere giudiziario.
  Ma sicuramente c’è la burocrazia, ci sono i mutamenti climatici, ci sono i ricorsi, i TAR che bloccano, ci sono alcune norme, come quelle sul dragaggio dei fiumi, per le quali talvolta i comuni hanno i soldi per agire ma alcune norme impediscono di farlo. Dobbiamo trovare un equilibrio...Signor Presidente, solo ancora un minuto. Dobbiamo trovare un equilibrio tra quelle che sono le esigenze ambientali della sicurezza, la trasparenza degli appalti e le decisioni. Quando i soldi ci sono, spesso non possono essere spesi. Penso che tutti noi dobbiamo fare uno scatto di reni. A chi chiede a me amministratore della mia terra, uomo di centrosinistra, dove governiamo da molto tempo, dico che mi sento coinvolto, non mi sento assolto. Questo Paese negli ultimi vent'anni è stato governato più o meno dieci anni dal centrodestra e dieci anni dal centrosinistra. Siamo tutti coinvolti ma dobbiamo fare uno scatto di reni.
  Lo scorso anno, dopo i fatti di Genova, abbiamo approvato una mozione che ci impegnava a fare delle cose. A chi ovviamente non c'entra perché nuovo di quest'Aula, io dico: lasciate agli elettori poi il giudizio finale ma oggi collaborate con noi affinché quelle norme urgenti siano approvate. Genova è colpita ma Genova reagisce. Ha della gente, il suo popolo, che non piange e non si inginocchia. Sa coniugare pianto e rabbia. Gli angeli del fango, i portuali, i cassaintegrati dell'Ilva, i cittadini, i tifosi organizzati di Genoa e Sampdoria a volte hanno dato l'idea in questi giorni di essere più rapidi dello Stato dobbiamo cercare di fare meglio.