Dichiarazione di voto finale
Data: 
Mercoledì, 6 Luglio, 2016
Nome: 
Alessio Tacconi

A.C. 3269-A

Grazie, Presidente. Cari colleghi, l'importanza dei trattati tra Italia e Cile, che ci apprestiamo a ratificare, può sfuggire solo a chi non conosce in profondità i radicati, intensi e duraturi rapporti che si sono instaurati tra i due Paesi. Sono rapporti che esistono da sempre e che coinvolgono a 360 gradi attività produttive ed economiche, sociali e culturali e che fanno in modo che entrambe le comunità di questi due Paesi che vivono all'estero – quindi, la numerosa comunità di connazionali italiani che risiedono in Cile e la comunità dei cittadini cileni che vivono in Italia -possano considerare entrambi i Paesi come casa propria. 
Il primo dei due trattati è un trattato di estradizione, che impegna le Parti contraenti a consegnare le persone presenti sul proprio territorio ricercate dalle autorità giudiziarie dello Stato richiedente, o per avervi commesso un reato o per l'esecuzione di una pena detentiva, e lo fa nel pieno rispetto degli ordinamenti degli Stati contraenti e nel rispetto della nostra cultura giuridica. Particolare rilevanza per la nostra tradizione e cultura giuridica, infatti, riveste l'articolo 5 dell'Accordo, che prevede, in caso di consegna lo Stato richiedente, il divieto di irrogare o applicare la pena di morte. Tale pena è stata abolita in Cile dal 2001 e l'ultima esecuzione risale al 1985 sotto la giunta militare, anche se non sono mancate negli ultimi anni proposte che mirerebbero a reintrodurla per alcuni reati di particolare gravità. 
Il secondo trattato è l'Accordo sulla cooperazione e la mutua assistenza amministrativa in materia doganale, è limitato all'assistenza amministrativa ed esclude l'assistenza in campo penale. Per l'Italia vengono salvaguardati gli obblighi doganali derivanti dalla sua appartenenza all'Unione europea.
Come si può ben intuire, lo scambio di informazioni sulle transazioni in essere o progettate che possono costituire infrazione alle leggi doganali e l'assistenza amministrativa in materia doganale rivestono un ruolo determinante nella lotta ad attività criminose, in particolar modo nella lotta ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti. A tale proposito, l'articolo 3 del disegno di legge di ratifica prevede la non punibilità delle operazioni sotto copertura messe in atto dalle forze di polizia previamente autorizzate, così come previsto dalla legge di ratifica delle Convenzioni delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato. 
La ratifica degli accordi in esame, da un lato, si iscrive nel quadro di una sempre più stretta collaborazione tra i nostri due Paesi, legati da storici vincoli di amicizia e da proficui rapporti di collaborazione in campo economico, industriale e culturale, come recentemente ha voluto sottolineare anche il Presidente del Consiglio nella sua recente visita nel Paese andino. Dall'altro lato, potrà dare un rilevante contributo alla trasparenza delle transazioni doganali e alla lotta ai traffici illeciti, soprattutto di sostanze stupefacenti. Annuncio, quindi, il voto favorevole del Partito Democratico.