• 23/04/2020

"Le circolari emanate da Palazzo Chigi e Viminale, per la imminente festa della Liberazione fissata per sabato 25 aprile, stabiliscono sostanzialmente che lo Stato sia rappresentato da Prefetti e Questori. E' un elemento del tutto arbitrario, e dal punto di vista giuridico errato. Sia perché non è il governo che rappresenta la Nazione, e lo dice chiaramente la Costituzione, sia perché nel nostro ordinamento è il Parlamento a controllare il governo, e non viceversa. Pertanto il governo, qualunque esso sia, non si può arrogare il titolo di stabilire che cosa i parlamentari possano o non possano fare. Se noi non difendiamo questo principio e non poniamo un argine rispetto a deviazioni di questa natura, creiamo una prassi e un precedente pericoloso per il futuro. A chi dice che dovrei tacere, perché il governo si regge anche su un voto a me espresso, vanno ricordate due cose: innanzitutto, che sui principi fondamentali e sui valori etici di fondo non ci sono ordini di scuderia che tengono; e in secondo luogo perché proprio in quanto governo sostenuto, va sostenuto in una logica dialettica e non supina. Un Paese che affida la propria rappresentanza a Prefetti e Questori, silenziando la rappresentanza politica popolare, mi preoccupa. Anche perché la Festa della Liberazione può essere il momento di un grande rilancio etico, di una grande riscossa nazionale per costruire la visione, il progetto e il pensiero che ci deve guidare nella ricostruzione da quella che si annuncia la più grave fase di crisi economica della storia della Repubblica. Liberazione oggi significa costruire il nostro pensiero di progetto del domani, costruito sulla coesione e legato alle radici della lotta per la libertà. Per questo, nel pieno rispetto delle prescrizioni della profilassi sanitaria, mi recherò a portare un fiore nel ricordo di chi ha donato la vita fossero inverati e difesi quotidianamente".

Lo ha dichiarato l'on. Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd a Montecitorio, in un video pubblicato su Facebook.