• 29/11/2014

“Il Governo non può avallare un’operazione non tenendo in considerazione i lavoratori”. E’ quanto afferma Vincenzo D’Arienzo deputato PD che da anni segue le alterne vicende della società “aeroporto Valerio Catullo” e dello scalo veronese, alla notizia dell’incontro tra le tre società aeroportuali Catullo-Save-Sacbo.

“E’ noto a tutti – continua – che certa politica ha portato il Catullo al prefallimento e che, tanto per cambiare, la stessa politica ha liquidato i lavoratori, mai responsabili di quanto è accaduto. Tra pochi giorni scatta la mobilità per circa 120 addetti, 74 della Avio Handling e 50 della Catullo. Tutti in cassa integrazione da due anni per colpe non loro. Possibile che di fronte ai mega piani di cui Verona sente parlare da anni, non c’è mai spazio per il reintegro dei lavoratori? Perché i soci veronesi, Comune, Provincia e Camera di Commercio sono così sordi alle istanze dei propri cittadini che stanno perdendo il lavoro? Molti hanno dato credito al nuovo corso, ma si è dimostrato peggio di quelli di prima. Almeno non licenziavano nessuno! Il Ministro Lupi presti attenzione a questa grave situazione: non può sostenere l’alleanza e non affrontare la questione occupazionale. Se il Catullo riparte, come tutti auspichiamo, avrà bisogno di personale. Perché licenziare quello attuale, allora?”.

“Il tema del possibile accordo – conclude il deputato Pd – va valutato nella sede naturale. A Roma, in Commissione Trasporti è urgente un confronto in modo che la sana politica faccia la sua parte”.