• 28/07/2016

"Porre l’accento sulle questioni ambientali come elemento strategico di un modello di sviluppo inclusivo, duraturo e sostenibile del continente africano. È uno dei pilastri dell'Africa Act che oggi abbiamo presentato alla Camera e che include la ratifica e l’esecuzione dell’Accordo di Parigi sulla riduzione dei cambiamenti climatici. Troppo a lungo l’Africa è stata per i Paesi più sviluppati una terra di conquista e un serbatoio di sfruttamento delle risorse naturali. Il dialogo positivo tra Africa e Europa nella Conferenza di Parigi ha aiutato a superare resistenze che spesso in passato hanno frenato il raggiungimento di un Accordo. Ma non sono solo ragioni ambientali quelle che spingono ad affrontare in chiave nuova queste sfide; il cambiamento climatico è una potenziale minaccia non solo per l’ambiente, ma anche per la sicurezza globale e per la stabilità del contesto geopolitico. 

L’Africa Act include l’esecuzione dell’Accordo di Parigi e delega il Governo ad adottarne i provvedimenti di attuazione, anche per sviluppare le opportunità di cooperazione e di investimento nel continente africano alla luce della collaborazione avviata dall’Italia con l’African Development Bank Group (AfDB) e con l’International Finance Corporation (IFC - Gruppo Banca Mondiale). Siamo fiduciosi che come Paese potremo presentarci all’appuntamento di COP22 a Marrakesh avendo completato il processo di ratifica, a cui sappiamo il Governo e il parlamento stanno già lavorando.
 Legata a doppio filo al tema dei cambiamenti climatici c’è l’altra grande questione che riguarda il rafforzamento della produttiva agricola e della sicurezza alimentare del continente africano. È fondamentale quanto prevede l’Africa Act riguardo allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, capace di fare tesoro dello straordinario know how italiano nel settore, a partire dal ruolo dei molti migranti africani impiegati nel settore agroalimentare italiano, e capace di interpretare al meglio l’eredità culturale della Carta di Milano e di Expo 2015."

Lo ha detto Chiara Braga, deputata del Pd in commissione Ambiente della Camera e responsabile Ambiente del Partito democratico.