• 13/10/2017

“L’accordo finale sul pacchetto agricolo del Regolamento Omnibus attua una vera e propria riforma a medio termine della Politica Agricola Comune 2014-2020, nel segno della semplificazione”. Lo dichiara Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera.

“Il pacchetto di misure – spiega - mira a rendere la Pac più flessibile, cercando di ridurre le procedure burocratiche e di favorire una stabilizzazione dei redditi degli agricoltori. A tal proposito, viene inserito il nuovo strumento di stabilizzazione del reddito settoriale, in cui il risarcimento scatta quando si registra una diminuzione di reddito per un determinato settore aziendale del 20% su base annua. Inoltre, viene abbassata dal 30% al 20% la soglia di perdita di produzione necessaria per l’attivazione di polizze assicurative del raccolto.  Con questo accordo, viene valorizzato anche il ruolo dei giovani agricoltori nei pagamenti diretti, dando nuovo vigore al cosiddetto pagamento giovani introdotto nel 2013. Nell’ambito dello sviluppo rurale sono stati varati diversi aggiustamenti finalizzati a: rafforzare gli effetti delle provvidenze per il primo insediamento dei giovani, la partecipazione ai regimi di qualità e gli investimenti effettuati dagli agricoltori nell’ambito dei piani di sviluppo rurale. Per quanto riguarda il capitolo delle misure di mercato, l’impegno è andato nella direzione di dare maggiore forza contrattuale alle formule organizzative degli agricoltori. Così OP (organizzazioni dei produttori) e AOP (associazioni organizzazioni produttori), operanti nel settore lattiero caseario, potranno avvalersi della contrattualizzazione scritta obbligatoria e le misure del pacchetto latte vengono estese oltre il 2020. Tali prerogative vengono estese a tutti i produttori e a tutte le OP e AOP. Sempre in questo capitolo, è prevista la revisione dell’intervento per affrontare le crisi di mercato, dando immediatezza alle misure di riduzione della produzione, utilizzate con successo durante la crisi del latte. Tutti temi, questi, su cui anche la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati è intervenuta più volte con propri atti d’indirizzo”.

“Il risultato raggiunto è stato voluto soprattutto dal Parlamento Europeo, che non si è limitato a lavorare nello stretto recinto proposto dalla Commissione, ma ha confezionato una proposta di revisione vera e propria. Di questo va ringraziato Paolo De Castro, per l'ottimo lavoro svolto in qualità di relatore”, conclude.