• 08/10/2015

Presentata oggi al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali un’interrogazione in materia di Commissioni Uniche Nazionali di filiera, in particolare per i settori suinicolo e cunicolo. Primo firmatario Mino Taricco con i colleghi Giorgio Zanin e Francesco Prina.

Il settore suinicolo ha cercato di affrontare la crisi istituendo un tavolo tecnico di filiera dei suini che ha sottoscritto un Protocollo d'intesa per identificare un mercato unico nazionale «per la determinazione anticipata delle quotazioni dei suini e loro derivati, con regole più trasparenti e condivise di rilevazione». Nel settore cunicolo, si è proposto un programma di interventi per sostenerne la competitività sui mercati interno e internazionale e, nel 2012, è nata la "Commissione unica nazionale dei conigli vivi da carne da allevamento nazionale", detta CUN, per definire anticipatamente la tendenza di mercato e il prezzo medio all'ingrosso, nel rispetto di un regolamento approvato dalle parti.

Il comma 5 dell’art.6-bis del decreto legge 5 maggio 2015, in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, disponeva, in presenza di commissioni uniche nazionali previste dal comma 1 del suddetto articolo 6-bis, la sospensione dell’autonoma rilevazione da parte delle borse merci locali, riguardante le categorie merceologiche per cui sono state istituite le Commissioni Uniche Nazionali (CUN). Ma specifica Taricco: «Ad oggi non è stata attuata "l'intesa di filiera per il settore suinicolo", firmata a Mantova l'8 luglio 2013 dalle Regioni italiane maggiormente rappresentative, e risultano costituite solo la CUN sui conigli e quella sui suini. Per di più, risulta mancante la norma ministeriale, prevista dal comma 1 dell’articolo 6-bis, che deve definire le modalità di funzionamento delle CUN. Pare che la Camera di Commercio di Cuneo sia stata diffidata dal continuare l’attività della Commissione per la rilevazione prezzi dei conigli, con richiesta di sospensione immediata. Il ruolo di rilevamento svolto dalle Camere di Commercio attraverso le commissioni locali non è mai stato lesivo della concorrenza e ha rivestito una funzione che è stata di aiuto alla trasparenza del settore».

L’interrogazione chiede quindi che il Ministero emani il Decreto e trovi le modalità per non disperdere le esperienze delle Commissioni presso le Camere di Commercio. Si richiede di definire criteri in base ai quali, nella composizione delle Commissioni nazionali, venga assicurata rappresentanza e partecipazione gli imprenditori provenienti dai territori nei quali i settori di riferimento siano più significativi, per una più corretta rilevazione dei prezzi per le specifiche categorie.