• 14/03/2017

“Il volume d'affari complessivo annuale delle agromafie ha avuto un balzo del 30% nell'ultimo anno; le province italiane più colpite sono anche nel Nord, Genova e Verona; il Sud resta ancora protagonista, con province in Calabria, Sicilia, Campania e Puglia.Circa un prodotto su cinque proveniente dall'estero non rispetta le normative italiane in materia di tutela dei lavoratori.

Sono questi i tre passaggi fondamentali del Rapporto #Agromafie2017 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio criminalita' in agricoltura e sistema agroalimentare, che rilevano come l'agricoltura paghi ancora in parte un prezzo elevato alla criminalità in termini di sottrazione reale di ricchezza. In questi anni Governo e Parlamento hanno lavorato per dare alla agricoltura italiana gli strumenti perché questa tendenza possa essere invertita. Sono stati approvate norme per contrastare severamente il caporalato e introdotti meccanismi di garanzia per una filiera agroalimentare trasparente e capace di garantire qualità. Occorre, ora, andare avanti anche introducendo, come suggerito da una proposta di legge a mia firma, il divieto di vendite sottocosto che  mascherano spesso produzioni scadenti e meccanismi di commercializzazione illegali.
Istituzioni, forze dell’ordine e consumatori, ognuno deve fare la propri parte per difendere la filiera agroalimentare al Sud come al Nord. Le forze dell’ordine già da tempo si adoperano in modo eccellente con buoni risultati e contano rispetto al passato su maggiori strumenti legislativi per fare emergere la legalità. Un apporto importante, inoltre, può arrivare dai consumatori facendosi parte attiva attraverso scelte consapevoli e trasparenti. Obiettivo ultimo: sconfiggere le agromafie e far emergere un mercato agroalimentare sano e non inquinato”. Così Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura. 

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