• 08/05/2015

“Un ricordo non formale, vogliamo la verità”

“Domani andrò in via Caetani a rendere omaggio ad Aldo Moro a nome del Partito Democratico. La figura del presidente della Democrazia cristiana è ancora oggi ricordata e amata da migliaia di cittadini, come posso testimoniare dai miei numerosissimi incontri in ogni città dove associazioni e partito continuano ad organizzare dibattiti approfondimenti sul ruolo di Moro, la sua azione politica e sulla verità negata degli ultimi 55 giorni della sua vita. Non sarà dunque un omaggio formale quello di domani e non solo perché l’Italia non ha affatto dimenticato Aldo Moro, ma perché non intende affatto rinunciare a capire i retroscena della sua morte. La Commissione parlamentare sta svolgendo con impegno il proprio compito e molto c’è da fare, ma si può già fare un primo bilancio: qualcuno impedì le trattative per salvare Moro, la dinamica dell’agguato così come ci è stata raccontata è fasulla, un killer sparò da solo 48 colpi e ancora non sappiamo chi sia, le tracce di sangue sulla Renault 4 in cui fu ritrovato il cadavere non coincidono con la descrizione della morte fatta dai brigatisti. Sapevamo già che Moro, insieme agli uomini della sua scorta - Leonardi, Ricci, Iozzino, Rivera, Zizzi, - è stato vittima di una strategia, anche internazionale, che volle interrompere la stagione del dialogo moroteo e la rinascita dell’Italia. Oggi vogliamo sapere chi operò perché l’assassinio fosse portato a termine”.

Lo dice il vice presidente del Gruppo Pd alla Camera, Gero Grassi.