• 04/06/2015

Da costo a risorsa, 180 i milioni che i Comuni risparmieranno ogni anno

"Considero molto positivo il parere del Ministero dell'Ambiente che inserisce le potature tra i sottoprodotti per produrre energia rinnovabile, grazie a impianti termici e cogenerativi”. Lo dichiara Enrico Borghi, capogruppo Pd in Commissione Ambiente alla Camera a commento della nota, inviata nei giorni scorsi dalla Direzione Generale dei Rifiuti del Ministero dell’Ambiente alla Federazione Italiana dei Produttori di energia da fonti rinnovabili, in cui si precisa che i residui derivanti da attività di manutenzione del verde possono essere qualificati come sottoprodotti.

“La soluzione decisa dal Ministero – spiega Borghi – mette finalmente ordine e fa chiarezza dopo troppi anni di interpretazioni restrittive che si riverberavano sul mancato accesso agli incentivi e alti costi per lo smaltimento, a carico dei Comuni. Condivido questa impostazione, e cioè che questi residui di potatura da costo potranno diventare una risorsa. Il Comune, infatti, invece di spendere dai 5 ai 7 euro al quintale per lo smaltimento potrà recuperare 2-3 euro al quintale, nel rispetto dei requisiti definiti per i sottoprodotti, conferendo il materiale alle centrali".

“I numeri di questo fronte della green economy – continua il capogruppo Pd – sono imponenti: secondo i dati Fiper, nei Comuni italiani si producono 3-4 milioni di tonnellate/anno di potature del verde pubblico con un costo di smaltimento in discarica di circa 180-240 milioni di euro a fronte di un possibile ricavo, in caso di utilizzo energetico, di 80-120 milioni. Il beneficio economico complessivo per l’Amministrazione pubblica italiana potrà dunque aggirarsi tra 240-360 milioni di euro all'anno, senza contare la biomassa proveniente dalla gestione del territorio, ovvero pulizia degli alvei e argini fluviali, mareggiate e altri eventi atmosferici”.

"Come relatore del Collegato ambientale alla Legge di Stabilità – aggiunge Borghi – lo scorso anno avevo presentato uno specifico emendamento per considerare le potature dei sottoprodotti. Dai dirigenti del Ministero dell'Ambiente avevo avuto conferma che la misura poteva essere adottata in via amministrativa, anziché legislativa. La mia proposta oggi diventa operativa, consentendo risparmi ai Comuni e l'impiego di una risorsa naturale al fini dell'energia rinnovabile”.

“Un importante risultato, concreto, a vantaggio dei Comuni", conclude Enrico Borghi.