• 15/02/2018

“Serve unità di missione che coordini green economy”

“Votare Pd significa avere un'Italia protagonista nel recepimento dei concetti dell'economia circolare, che abbiamo contribuito a costruire a livello europeo”. Lo ha detto Enrico Borghi, capogruppo Pd commissione Ambiente della Camera e candidato Pd nel collegio plurinominale della Camera dell'Alto Piemonte, al forum organizzato a Roma da Legambiente sulle sfide ambientaliste per la nuova legislatura.

“Il voto del 4 marzo  - ha proseguito Borghi - sarà decisivo per molti aspetti, tra cui il tema ambientale. Abbiamo sul campo due modelli di dimensione internazionale, che hanno implicazioni sul piano delle politiche ambientali.  L'Italia deve essere protagonista in UE, contribuire alla sua emancipazione dalla dimensione tecnocratica per tornare alla dimensione comunitaria e popolare, e stare nella locomotiva di testa con la Francia di Macron e la Germania della "grosse koalition" che fanno del riorientamento delle filiere produttive in un'ottica ambientale e della creazione del valore economico della sostenibilità la loro azione. Dall'altra parte ci sono, gli emuli del Patto di Visegrad, che ci vogliono far dipendere in tutto dalle fonti fossili straniere e rilanciano il condono edilizio. Nella legislatura che si chiude, con il concorso di molti e l'azione determinante del Pd, abbiamo messo importanti fondamenta, con leggi attese da decenni: gli ecoreati, la riforma delle agenzie ambientali, i piccoli comuni, il codice forestale, lo spreco di cibo, il collegato ambientale, solo per citarne alcuni. La prossima legislatura dovrà essere quella della strategia italiana al cambiamento climatico e dell'economia circolare. Magari immaginando, se non proprio la creazione di un Ministero della Green Economy in cui far confluire gli attuali ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico e parti del Mef, almeno una struttura di coordinamento, una unità di missione che da Palazzo Chigi coordini il tema in maniera univoca".

"Questa campagna elettorale -ha concluso Borghi- si sta giocando su alcune questioni puntuali, tipo quella fiscale, col rischio di ridurre tutto a chi la spara più grossa. Serve una visione d’ insieme, un progetto politico di lunga lena: il passaggio all'economia circolare è una di queste chiavi, e su questo ha senso ragionare di diminuzione della pressione fiscale in maniera selettiva e chirurgica, non con la logica della mannaia che rischia solo di fare danni".