• 15/01/2015

“Sulla questione della privatizzazione dell'ANAS S.p.A, oggetto dell'audizione odierna del presidente Pietro Ciucci in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, sollecito prudenza e grande attenzione”. Così il capogruppo Pd in commissione, il deputato Enrico Borghi che sottolinea come "il tema deve fare i conti con il fatto che la privatizzazione è stata immaginata all'inizio degli anni Duemila, quando i volumi di traffico erano superiori rispetto ad oggi, le politiche del tempo spingevano per privilegiare la gomma rispetto al ferro e i mercati finanziari supportavano lo strumento del project financing”.

“ Oggi – spiega - questo scenario è mutato: le politiche pubbliche spingono verso il trasferimento dalla gomma al ferro, i flussi di traffico sono calati a causa della crisi e la finanza di progetto mostra la corda. Il modello di business quindi è cambiato, e ANAS S.p.A. deve ripensarsi dentro questo scenario, anziché proseguire con inerzia su direttrici del passato. Inoltre, non è certo pensabile scaricare sull'utenza costi maggiori attraverso ipotesi di pedaggiamento di strade statali come si pensava in passato. Serve quindi un ripensamento strutturale del tema, anche perché il mercato su questi aspetti in Italia è ancora asfittico e chiuso e quindi come tale privo di quella concorrenza necessaria per garantire che non si scarichi sull'utenza il costo del processo".

"Vi è da considerare -continua Borghi- che da un lato la crisi in atto nel paese non permette l'aumento di costi a carico dell'utenza che utilizza le strade, e dall'altro la domanda che emerge dal paese è che ANAS torni ad occuparsi di quelle arterie oggetto in passato di riclassificazione e che oggi, a causa della crisi finanziaria degli enti locali, hanno manifestato evidenti problemi connessi alla manutenzione, alla messa in sicurezza e al completamento infrastrutturale".