• 14/07/2016

“A tre mesi dall’entrata in vigore del Codice degli Appalti occorre adesso uno sforzo unanime per affrontare resistenze e difficoltà, senza drammatizzare sugli aspetti che meritano ulteriori attenzioni e verifiche. La sfida partiva dal ripensamento complessivo del sistema degli appalti pubblici e abbiamo scelto di condividere questo processo riformatore attraverso un lavoro complesso e partecipato rispettoso delle prerogative del Parlamento e del Governo. Ora, ad esempio, è necessario superare l’abitudine dannosa della indicazione di progetti incompleti, laddove le risorse già stanziate permetterebbero l’avvio degli affidamenti. Anche perché abbiamo sentito parlare per anni di “cassetti pieni di progetti” ed oggi ci sentiamo dire che mancano progetti definitivi, non parliamo di esecutivi. Partiamo dal potenziamento del raccordo con le stazioni appaltanti al fine di ridurre ogni possibile svantaggio applicativo della nuova normativa, sostenendo percorsi di formazione e aggiornamento in questi primi mesi di applicazione della nuova normativa, anche attraverso una task force dedicata alla semplificazione della relazione degli Enti locali con gli operatori economici e gli ordini professionali. Istituiamo un fondo di rotazione per la progettazione destinato agli Enti territoriali, come quello indicato nel Collegato Ambientale, destinato alla predisposizione di progetti relativi al dissesto idrogeologico”.

Così deputata Pd e relatrice Codice Appalti, Raffaella Mariani, intervenendo al convegno “Il nuovo codice dei contratti pubblici. I primi passi di una riforma” promosso dai Gruppi di Camera e Senato del Pd in corso alla Sala Capranichetta di Piazza Montecitorio.