• 01/08/2016

“Gli arresti in un asilo nido privato di Milano per maltrattamenti ai danni dei bambini mi convincono ancora di più che non è attraverso la video sorveglianza che si risolve la questione. Le video camere entrano in atto quando ci sono già i sospetti e quindi quando gli episodi di violenza e maltrattamenti sono già avvenuti. Prioritaria è invece la prevenzione per impedire che episodi simili possano ripetersi. E la prevenzione non si basa su istallazione di videocamere in funzione di deterrente ma investendo in una formazione del personale sempre più adeguata e permanente, in una supervisione regolare da parte di coordinatori che abbiano funzioni di sostegno, in una selezione del personale che tenga conto anche di test psico-attitudinali e di seri periodi di prova con adeguata supervisione e valutazione. In questo senso la delega prevista dalla legge 107 sulla Buona scuola in merito al sistema integrato 0-6 prevede proprio una adeguata formazione di base, un coordinamento pedagogico regolare e una formazione permanente obbligatoria (fondamentale per evitare il rischio di burn-out). Il tutto valorizzando e non penalizzando il rapporto di collaborazione fondamentale tra famiglie e scuola in qualsiasi contesto educativo. I bambini non hanno bisogno di crescere in un clima di sospetto e controllo ma di fiducia”.

Lo dice in una nota Simona Flavia Malpezzi deputata del Pd e componente della commissione Cultura e membro della commissione bicamerale per l'infanzia e adolescenza.