• 11/06/2015

Condizioni di detenzione della giornalista Ismayilova violano convenzioni internazionali

“Chiediamo al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di verificare se siano stati effettivamente violati i diritti della giornalista investigativa Khadija Ismayilova, detenuta nel carcere di Baku dallo scorso 5 dicembre, le cui condizioni di detenzione violano completamente le convenzioni internazionali in quanto non le è permesso di vedere né la famiglia né il suo avvocato. Il governo italiano, che con l’Azerbaijan ha rapporti improntati ad una intensa e positiva collaborazione in campo economico, commerciale e culturale con particolare riguardo all’approvvigionamento energetico, si impegni a monitorare il rispetto dei diritti umani e dei diritti di libertà nel paese che si affaccia sul mar Caspio”. Lo ha detto Sandra Zampa, deputata del Pd in commissione Esteri che ha presentato una interrogazione in commissione al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, su questo tema.

“Il rapporto di Amnesty International ‘Guilty of defending rights’ del 2015 - si legge nell’interrogazione - mette in luce la crescente persecuzione nei confronti di chi critica il governo azero. Dal 2001 l’Azerbaigian fa parte del Consiglio d’Europa, i cui principali obiettivi sono la tutela, il miglioramento e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello Stato di diritto e della libertà di espressione ma attualmente si contano circa 100 prigionieri politici nelle carceri azere. Le motivazioni dell’arresto della giornalista investigativa dell'OCCRP (Organized Crime and Corruption Reporting Project) addotte dalle autorità riguardavano la vita privata della stessa giornalista ma non avendo trovato alcuna prova la magistratura l’ha trattenuto in carcere ipotizzando nuove fattispecie di reato. Il giorno prima dell’arresto, che è seguito a vari episodi di minacce e ricatti come le foto scattate nella sua camera da letto dove evidentemente qualcuno aveva installato telecamere nascoste, il capo dell’Ufficio di presidenza Ramiz Mehdiyev aveva definito la Ismayilova ‘il miglior esempio’ di giornalismo contro il governo”.