• 09/12/2015

“Secondo le critiche spesso strumentali delle opposizioni, il decreto del governo sulle banche ha solo difetti. Ma esse ignorano o fingono di non vedere il suo pregio fondamentale: senza l’intervento del governo, ci sarebbe stato il tracollo delle banche e il bail-in. La situazione sarebbe stata quindi non problematica ma devastante”. Lo dichiara Michele Pelillo, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera.

“Come ha spiegato Bankitalia – continua Pelillo – il provvedimento del governo non ha solo assicurato la continuità operativa delle 4 banche in crisi, tutelando i risparmi, i conti correnti e le obbligazioni ordinarie, e preservato l’occupazione, il tutto senza impiegare risorse pubbliche. Il governo ha anche scongiurato il meccanismo del bail-il, che sarebbe scattato in modo automatico il prossimo 1 gennaio, e la liquidazione atomistica. Con il bail-in, oltre alle azioni e ai titoli subordinati,  sarebbero stati coinvolti i circa 12 miliardi di euro di massa non protetta delle 4 banche, compresi i 2,4 miliardi di obbligazioni non subordinate. La liquidazione atomistica avrebbe portato con sé il rischio di compromettere le funzioni essenziali delle banche, le 200.000 piccole imprese affidate si sarebbe viste chiedere il rientro immediato, con danni incalcolabili per i tessuti economici locali, e a essere tutelati sarebbero stati solo i portatori di depositi garantiti, con il conseguente sacrificio con i crediti di 1 milione di risparmiatori  e dei 6000 posti di lavoro dei lavoratori”.

“La situazione presenta delle criticità, e per questo il governo sta lavorando per trovare delle situazioni. Questo non toglie che senza alcun intervento ora staremmo parlando di una vera e propria devastazione”, conclude Michele Pelillo.