• 01/03/2016

“L’allarme lanciato sulla casa è puro terrorismo a scopo propagandistico. La normativa Ue non dà agli istituti bancari alcun potere di impossessarsi d’imperio delle abitazioni dei debitori inadempienti”. Lo dichiarano Giovanni Sanga, deputato del Partito Democratico e relatore del decreto di recepimento della normativa europea e Michele Pelillo, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera.

“La normativa europea – spiegano – punta a semplificare le procedure in caso di inadempimento e lo fa in modo tale da comportare dei vantaggi per entrambe le parti: per il finanziatore come per il consumatore. Questo potrà contare, rispetto al passato, su una serie di maggiori tutele: in fatto di trasparenza, dal momento che la normativa rafforza gli obblighi di chiarezza a carico della banca rispetto alle condizioni del contratto; nella valutazione dell’immobile, che viene affidata a figure competenti che devono agire nell’interesse del consumatore. Il criterio che ispira le nuove norme è dunque quello di una maggiore consapevolezza del contraente. Gli istituti bancari, da parte loro, sono tenuti a considerare in modo approfondito la posizione della persona che chiede il mutuo, in modo da evitare a monte la possibilità che si determinino delle sofferenze”.

“Rispetto al punto specifico dell’inadempimento, nel parere da inviare al governo, il Pd intende specificare che la norma non sia retroattiva, e non riguardi quindi i contratti già esistenti; che il trasferimento dell'immobile in garanzia debba avvenire con un atto del debitore e non della banca; che vanno chiarite quali sono le condizioni che determinano l'inadempimento, distinguendolo dal ritardato pagamento. Infine, occorre garantire l'assoluta indipendenza della figura che valuta l'immobile, facendolo eventualmente nominare dal presidente del tribunale”, concludono Sanga e Pellilo.