• 09/11/2015

La vice presidente della Camera: il suo popolo l’ha premiata. Prudenza, essenziale sguardo della comunità internazionale

“Una vita spesa per la libertà del proprio Paese, perché prevalesse la pace, il dialogo, la non violenza. Libera o in carcere, tra la sua gente o ai domiciliari Aung San Suu Kyi non ha mai tradito se stessa, la sua moralità, e oggi il suo popolo l’ha premiata con la vittoria ormai certa della Lega nazionale per la democrazia”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni commenta le notizie dal Myanmar.

“La leader dell’opposizione birmana sta invitando, in queste ore, i suoi sostenitori alla prudenza – continua - perché è difficile prevedere come reagiranno i militari e se e come sarà possibile coinvolgere nella svolta democratica il partito Usdp, sostenuto dall'ex giunta militare, e le minoranze etniche”.

“Nel 1990, Aung San Suu Kyi, fu arrestata e rimase in carcere 15 anni. Myanmar e i militari oggi non sono quelli della Birmania di allora, e lo dimostra anche l’affluenza alle urne che ha sfiorato l’80%, ma la prudenza è necessaria e lo sguardo della comunità internazionale verso questa svolta è essenziale. La forza di questa donna apparentemente gracilissima – conclude - possono ora regalare al popolo birmano e alla regione una stagione del tutto nuova di pace e democrazia”