• 11/05/2016

Comitato Schengen in missione al valico austriaco

“La creazione di una recinzione al valico del Brennero, lato austriaco, e il potenziamento dei controlli lungo il confine sono una eventualità per ora esclusa, che si concretizzerà solo con l’accordo dell’Ue ed esclusivamente se il flusso dei migranti supererà il livello di guardia, determinando così una situazione di emergenza». Questa l'assicurazione che la deputata del Pd e componente del Comitato Schengen, Maria Chiara Gadda, ha raccolto dal capo della polizia tirolese, Helmut Tomac, durante una missione della Commissione al confine di Stato del Brennero.

“Con la nostra visita, abbiamo constatato l’assenza di recinzioni e di restrizioni alla libera circolazione di persone e merci, nel tratto autostradale così come in relazione alla strada statale e alla linea ferroviaria. Anche in caso di emergenza non si tratterebbe di barriere con filo spinato, ma solo di brevi corridoi con lo scopo di rendere più agevole la registrazione delle persone in ingresso e non creare disagi al regolare traffico dei veicoli». 

«L’Italia sta rispettando gli impegni assunti, da inizio 2016 la media dei migranti fotosegnalati è salita all’84% e con gli ultimi sbarchi abbiamo raggiunto il 100% di identificazioni. I flussi in arrivo dal Mediterraneo sono diminuiti del 13,81% rispetto allo stesso periodo del 2015, e mi auguro che questa tendenza permanga.

Le autorità austriache hanno espresso soddisfazione nei confronti dell’impegno dell’Italia. Non dobbiamo però sottovalutare la situazione e lavorare affinché la collaborazione positiva tra Italia e Austria continui. L’Europa è nata per abbattere le barriere, e per condividere politiche e responsabilità. Abbiamo, inoltre, raccolto le preoccupazioni del sindaco di Brennero e dei rappresentanti del mondo delle imprese. Il ripristino sistematico dei controlli alle frontiere sarebbe una sciagura per l’economia locale, ma anche per l’Italia e per l’intero sistema economico europeo. La  sospensione di Schengen potrebbe costare all’Europa dai 5 ai 18 miliardi l’anno e il governo italiano è in prima linea per evitare che questo avvenga”.