• 23/07/2015

La vice presidente della Camera: donne e uomini, parti civili, avvocati e magistrati hanno trovato le prove che accertano la responsabilità di quella strage

“Finalmente un punto fermo, finalmente una verità per gli otto morti e i 102 feriti della strage di Brescia. Le famiglie e gli amici che  hanno pianto per loro finalmente sanno i nomi dei colpevoli. Dopo 41 anni dal massacro del 28 maggio 1974, a Brescia, piazza della Loggia, i neofascisti  che hanno compiuto quella strage sono stati riconosciuti tali e condannati dalla giustizia italiana all’ergastolo.  Certo colpisce prima di tutto che ci sia voluto così tanto tempo per ottenere giustizia. Ma è comunque importante è che gli anni trascorsi non abbiano insabbiato la verità, che depistaggi e decenni di assoluzioni non abbiano fermato donne e uomini, parti civili, avvocati e magistrati nella ricerca delle prove che accertassero la responsabilità di quelle morti”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni, commenta la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Milano”

“Sono anni oscuri della storia d’Italia che deve ancora essere raccontata fino in fondo, magari proprio da chi oggi è stato condannato. L’augurio è che mai più le trame offuschino la nostra democrazia, che nessuno mai più pensi di sovvertirla con bombe che uccidono innocenti, che chi sa parli. Alcuni commentatori scrivono che si tratta di una ‘sentenza storica’ – conclude -  si sono cercate e trovate le prove per non dover dire, ancora una volta…’assolti per insufficienza’. Rimandata qui corretta”.