• 24/06/2016

Oggi la Gran Bretagna se n'è andata dall'Unione Europea. Quasi la metà degli scozzesi vorrebbe andarsene dalla Gran Bretagna. I Gallesi un po' ci pensano. A Belfast c'è stata una guerra civile per decenni per lo stesso motivo. La Catalunia vorrebbe staccarsi dalla Spagna e pure i baschi non si sentono a casa, i cechi hanno salutato gli slovacchi tempo fa, nella ex Iugoslavia si sono ammazzati e hanno fatto la pulizia etnica. Si può criticare quanto si vuole l'Europa tecnocratica. E non a caso noi ci battiamo per un'Europa sempre più politica e dei popoli. Ma non si può non capire che, oggi più che mai, chi si divide è destinato alla sconfitta. Chi si unisce, superando le differenze, è destinato a vincere. E se oggi in Europa c'è chi piange, in giro per il mondo c'è chi ride per quello che è successo qui stanotte. Si può essere dalla parte della ragione e perdere, è quello che è successo in questo caso. E chi come la Lega di Salvini - che ha nello Statuto la secessione dall'Italia - o gli ‘statisti’ del M5S che festeggiano con il loro amico Nigel Farage, dimostrano esattamente quello che sono.  Basta chiedere ai ventenni italiani, francesi, inglesi, spagnoli o tedeschi se si sentono o no veramente europei e se il loro (e nostro) futuro è meglio che sia l'Europa o la piccola regione in cui sono nati per caso”.

Lo scrive il vice capogruppo vicario del Partito Democratico alla Camera, Matteo Mauri, sulla sua pagina Facebook.