• 06/04/2016

“Ciò che sta accadendo nel settore dei call center desta particolare preoccupazione”. E’ il testo del messaggio che alcuni deputati del Partito democratico (Cesare Damiano, Luisella Albanella, Marco Miccoli, Maria Luisa Gnecchi, Ludovico Vico), leggeranno in Aula, alla fine di ogni seduta, per porre l’attenzione sulla situazione del settore mentre domani in Commissione Lavoro della Camera inizierà la discussione sulle proposte di legge sul tema.

“A fronte di un’occupazione complessiva di 80 mila persone – spiegano - c’è il rischio di avere 8 mila esuberi da oggi a fine anno. Almaviva, Gepin e Uptime hanno già avviato le procedure di licenziamento. Tra le cause che stanno determinando tale situazione vi sono, le delocalizzazioni all’estero, in particolare in Albania e Tunisia, il mancato rispetto integrale della clausola di salvaguardia occupazionale relativa al cambio di appalto, le gare al massimo ribasso”.

“Per eliminare le cause di tale situazione – proseguono - chiediamo al Governo alcuni interventi: far rispettare l’obbligo per l’operatore di comunicare, in apertura di telefonata, da quale Stato parta la conversazione e l’applicazione della clausola di salvaguardia occupazionale per le aziende che vincono gli appalti. E’ poi necessario che il governo intervenga nei confronti delle aziende pubbliche quotate in Borsa, per evitare forme di massimo ribasso mascherato che provocano disoccupazione e un peggioramento dei servizi; considerare i call center che occupano migliaia di lavoratori, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, alla stregua delle grandi industrie”.

“Bisogna estendere al settore la Cassa integrazione straordinaria, così come previsto nel comparto industria e nei settori della logistica e della grande distribuzione; lavorare per un unico contratto di settore, cancellare i contratti pirata, migliorare le strategie di sviluppo, per consolidare il settore e permettere l’avvio di investimenti in innovazione e ricerca”, concludono.