• 09/12/2015

La vice presidente della Camera: soddisfatta per decisioni assunte dalla Presidenza, ottimizzare risorse e valorizzare professionalità Parlamento

“Non posso che esprimere soddisfazione per le decisioni assunte oggi dall’Ufficio di Presidenza della Camera sulla base delle proposte avanzate dal Comitato Affari del Personale  da me presieduto.

Si è deciso, dunque, di sospendere l'erogazione di un aumento stipendiale pari all'1% previsto in un accordo sindacale del 2011; di modificare le regole circa le festività soppresse così da escludere la possibilità di monetizzare le giornate non utilizzate a partire da quelle del 2016; di confermare il blocco dell'adeguamento automatico delle retribuzioni, fermo dal 2011, fino alla definizione, di concerto con il Senato, di un nuovo sistema di calcolo che sia analogo a quello previsto dall'ordinamento generale; di confermare la riduzione delle indennità di funzione - i cui effetti sarebbero venuti a scadenza il 1° gennaio 2016 - anche in questo caso fino all'approvazione di una nuova disciplina comune ai due rami del Parlamento che renda omogenei i rispettivi importi”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni, dopo le decisioni dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio.

“Si tratta di un indirizzo, per gli argomenti oggetto di contrattazione da sottoporre alle organizzazioni sindacali, che da un lato conferma la linea di contenimento dei costi e, dall’altro, riprende e rilancia la prospettiva dell’armonizzazione e del ruolo unico tra Camera e Senato – continua -  La riforma costituzionale in dirittura d’arrivo infatti prevede in maniera esplicita all’articolo 40 l’integrazione delle strutture dei due rami del Parlamento e l’adozione di uno Statuto unico dei dipendenti.  Ciò richiederà, già a partire dalle prossime settimane, uno sforzo straordinario di entrambe le Camere e di entrambe le amministrazioni per armonizzare negli aspetti essenziali i trattamenti giuridici ed economici del personale. Un Parlamento rinnovato, che differenzia profondamente le funzioni dei due rami, si dovrà misurare con un processo di medio periodo volto ad integrare e unificare i servizi che possono essere comuni e ad ottimizzare le risorse umane disponibili, valorizzando le professionalità e le eccellenze presenti in entrambi i rami del Parlamento”.

“In questa prospettiva le decisioni assunte oggi  - conclude - sono propedeutiche ad un percorso molto concreto di incontro tra Camera e Senato e anche di confronto con le organizzazioni sindacali per verificare le possibilità di accordi coerenti con questi indirizzi”.