• 25/11/2014

“Stabilire il limite massimo di THC,uno dei più noti e maggiori principi attivi della cannabis, presente negli alimenti prodotti con derivati della canapa industriale, al fine di consentire il superamento dell’erroneo preconcetto di illiceità della canapa industriale”. Lo chiede in un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura Martina il deputato Pd Giorgo Zanin, commissione Agricoltura, che spiega: “La coltivazione della canapa a uso industriale, come noto, sta tornando nuovamente ad interessare il mondo economico e produttivo del nostro paese ed in particolare il mondo agricolo.

In tutto il Paese si stanno muovendo investitori italiani e stranieri per valutare le capacità produttive delle campagne e si sta cercando di comprendere come reimpiantare una filiera fortemente penalizzata dallo storico abbandono della coltura, con conseguente deindustrializzazione del processo di trasformazione della canapa, a motivo dell'errato convincimento di molti che la pianta di canapa industriale sia uguale alla pianta di canapa utilizzata per fini illeciti.

La canapa industriale e i suoi derivati, nonostante contengano tracce di THC, non presentano un quantitativo di principio attivo tale da provocare effetti stupefacenti e/o psicotropi, come peraltro già affermato da anni dagli stessi ISS e Ministero della Salute.

“La problematica principale che gli operatori del settore si trovano ad affrontare – prosegue - è il vuoto normativo in materia di canapa industriale che determini con certezza i limiti entro cui è possibile operare per la trasformazione della filiera alimentare. Ciò comporta per altro delle disparità sia sul territorio nazionale che a livello di commercio europeo e internazionale”.

“In attesa dell'apposita legge che sto discutendo anche nel comitato ristretto in Commissione Agricoltura alla Camera – conclude il deputato Pd - occorre che il Governo e il Ministero dell’Agricoltura adottino una normativa, che riconosca che tutti i prodotti derivati dalla canapa industriale non sono da considerarsi stupefacenti. Tale scelta permetterebbe l'immissione sul mercato di prodotti derivanti da canapa industriale certificata e tracciata, con l’immediato effetto di mettere fine alle incertezze sulla natura del prodotto e di creare un nuovo settore di mercato con benefici per l’economia nazionale”.