• 18/01/2017

“Chiedo al ministro Calenda se non intenda modificare i criteri per la presentazione di dichiarazioni sostitutive di non detenzione di apparecchi TV”. È la richiesta del deputato del Partito Democratico Tacconi, che ha presentato oggi un’interrogazione parlamentare.

“A pochi giorni dalla scadenza per presentare la domanda di esenzione dal pagamento del canone Rai per il 2017 ho ritenuto di dover chiedere chiarezza sugli adempimenti a carico del contribuente. Come è noto, infatti, la nuova modalità di pagamento del canone nella bolletta elettrica, senza nulla innovare rispetto a quanto prevedeva la precedente normativa, introduce un’ulteriore presunzione di possesso di un apparecchio radiotelevisivo, vale a dire la titolarità di un contratto di utenza elettrica nel luogo di residenza. Ricade, perciò, sotto la responsabilità del contribuente dichiarare la non detenzione di apparecchi radiotelevisivi per essere esentati dal relativo abbonamento annuale”.

“Tuttavia – annota Tacconi – il modello di dichiarazione sostitutiva di non possesso messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate contempla esclusivamente i titolari di utenza elettrica domestica residenziale, nulla prevedendo per i titolari di utenze domestiche non residenziali, che, tuttavia, non di rado, come segnalato da molti utenti, si vedono addebitare in bolletta il canone di abbonamento”.

“Ho fatto anche notare – continua il deputato – che i contribuenti che non sono abilitati ad inviare la dichiarazione sostitutiva per via telematica devono farlo con plico raccomandato senza busta il cui costo di quasi 12 euro non solo vanifica la riduzione del canone, ma introduce un odioso balzello annuale a carico di chi, invece, ne sarebbe esente”.

“Ho perciò chiesto al Ministro competente se non intenda proporre modifiche alla normativa vigente intese a prevedere l’autocertificazione di non detenzione di apparecchi radiotelevisivi anche per i titolari di utenze domestiche non residenziali e che non sia obbligatoria un’autocertificazione con cadenza annuale, ma che la stessa, invece, rimanga valida fino a quando non cambino le condizioni che l’hanno determinata”.