• 12/02/2015

"I Cantieri navali di Palermo hanno una grande opportunità per il rilancio, ma spetta soprattutto alla politica fare la propria parte, perché dalle scelte che saranno prese in questi mesi può dipendere il futuro di migliaia di lavoratori". Lo dice la deputata del Pd Magda Culotta, componente della commissione Trasporti, commentando la revoca da parte dell'assessorato regionale siciliano alle Attività produttive della gara d'appalto per la ristrutturazione dei due bacini di carenaggio da 19 mila e 52 mila tonnellate a favore di una nuova gara per realizzare una struttura di dimensioni maggiori e la necessità di reperire risorse per il completamento del vecchio bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate, abbandonato da più di trent'anni e mai entrato in funzione.

"La realizzazione di un bacino di ottantamila tonnellate - aggiunge Culotta - potrebbe essere una grande occasione per i cantieri navali di Palermo; per questo auspichiamo che il governo regionale trovi subito le risorse per la copertura finanziaria. Al tempo stesso, mi auguro che il Ministero - a partire da domani, quando il vice ministro Nencini sarà a Palermo presso l'Autorità portuale - ascolti le istanze del territorio e recuperi i fondi necessari per il completamento della seconda area di carenaggio. Nel primo caso, il progetto alternativo (che prevede un bacino da 80/90 mila tonnellate al posto di due da 19 mila e 52 mila tonnellate), secondo alcune stime costerebbe 65 milioni di euro, mentre le risorse legate alla precedente gara sono di 54 milioni. Per questo la Regione dovrebbe individuare ulteriori canali di finanziamento, anche attraverso fondi europei, per fare in modo che non si perda questa occasione. Diversa la situazione del bacino da 150 mila tonnellate, per il quale proprio in questi mesi sono in corso interventi di bonifica per 26 milioni di euro. Due bacini di queste dimensioni - conclude Culotta - rappresenterebbero un'occasione unica per tutto il comparto e potrebbero rilanciare le sorti di un cantiere navale storico, come quello palermitano. La Sicilia non può e non deve perdere questo treno".