• 10/07/2015

“Valutare se, come servizio pubblico, non sia il caso di dare massima trasparenza alla vicenda dello sciopero, in modo da mettere i cittadini nelle condizioni di capire se vi siano delle colpe e, nel caso in cui vi fossero, a chi vadano attribuite”. Lo chiede con una lettera alla direzione del Tgr Lazio Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico e segretario della Commissione Vigilanza Rai.

“Da dieci giorni – spiega Anzaldi - una parte molto rilevante della mobilità a Roma è in ginocchio. La città è sotto scacco, sembrerebbe, dalla messa in pratica di un presunto sciopero bianco che crea grandissimi rallentamenti, soprattutto alle metropolitane, e quindi fa sì che i cittadini arrivino anche con ore di ritardo sul posto di lavoro, per giunta sudati, maltrattati e spendendo il doppio, perché costretti dalla scadenza del biglietto, valido per 100 minuti dalla prima timbratura, a timbrarne un secondo per un unico viaggio”.

“La situazione – continua il deputato democratico - è il risultato di uno scontro che vede, da un parte, l’Amministrazione e la sua intenzione di ridurre i costi e migliorare il servizio; dall’altra, le rivendicazioni dei macchinisti. Questo stallo potrebbe essere superato da un’azione della politica ma, come ho detto, da dieci giorni non si è ancora venuti a capo di nulla”.

“Per questo chiedo di valutare – prosegue Anzaldi - se, come servizio pubblico, non sia il caso di dare massima trasparenza alla vicenda, organizzando, per esempio, delle dirette dalle stazioni della Metro per raccontare quali sono i disagi che gli utenti devono sopportare o realizzare inchieste di approfondimento sulle ragioni dell’Amministrazione e quelle dei macchinisti”.

“Si tratterebbe di un’iniziativa di grande coerenza con lo spirito del servizio pubblico e che, grazie alla trasparenza, potrebbe magari portare allo sblocco di una situazione che ormai da troppi giorni penalizza la città”, conclude Michele Anzaldi.