• 19/10/2016

“Approvando in via definitiva la legge contro il lavoro nero e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura e per il riallineamento retributivo nel settore agricolo, oggi il Parlamento ha sancito una verità indiscutibile: tutela del lavoro, rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori, legalità e qualità devono essere gli elementi portanti dell’agricoltura italiana, al nord come al Sud”. Lo dichiara Salvatore Capone, deputato del Partito democratico.

“Non più – continua - ghetti, non più braccianti immigrati o italiani vittime, spesso mortali, dei caporali e dello sfruttamento del lavoro. Ecco perché considero la legge che abbiamo approvato pochi minuti fa un atto rilevantissimo e una risposta che il Paese doveva alle donne e agli uomini, italiani o immigrati non fa differenza, che nelle campagne italiane non hanno trovato condizioni di lavoro degne ma sfruttamento e barbarie. Lo avevamo affermato in tempi non sospetti: il rapporto profondo tra questione migratoria e sfruttamento del lavoro attraverso l'inaccettabile piaga del caporalato andava spezzato alla radice e perché questo potesse accadere era necessaria la mobilitazione convinta di tutte le forze, politiche, sociali, economiche, del nostro paese. Ed è fondamentale sottolineare come agricoltura di qualità e sfruttamento del lavoro siano uno la negazione dell’altra e che scegliere la legalità è un valore che fa bene alle imprese e ai lavoratori. Solo così può essere spezzato il circolo vizioso che consente ai caporali di governare e sfruttare la rete di manodopera bracciantile e alle imprese di trarne profitto”. 

“Per questo è importante ribadire che il ruolo delle imprese agricole e delle associazioni di categoria è fondamentale, e che nella Legge non si annida alcun intento punitivo. Difendere e tutelare la vita e il lavoro non potrà mai danneggiare nessuno”, conclude.