• 17/06/2016

 “L’inferno della speranza. Riflessioni sull’ergastolo ostativo”. E’ stato il tema del convegno svoltosi alla Casa di Reclusione di Opera a Milano, organizzato dalla Camera Penale “Gian Domenico Pisapia”, dal ministero della Giustizia e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia. Presenti  magistrati, giuristi, accademici, rappresentanti istituzionali e la deputata Pd  Enza Bruno Bossio che ha illustrato il disegno di legge, di cui è prima firmataria , che propone  la modifica dell’art. 4 bis dell’ordinamento penitenziario, sottoscritto da numerosi parlamentari PD, Partito Socialista e Sinistra Ecologia e Libertà. Innanzitutto è stato sottolineato il carattere incostituzionale dell’ergastolo ostativo, definito da Papa Francesco una forma di “pena di morte occulta”.
“Lo spunto del convegno – spiega la deputata Pd – è stata la proposta di un gruppo di detenuti di Opera che individua le condotte riparatorie tese a superare la ostatività. L’ergastolo ostativo è una pena inflitta al 70 % degli ergastolani ai quali, dopo lunghi anni di detenzione e la perdita di contatto con il contesto criminale, è precluso l’accesso ai benefici minimi che l’ordinamento penitenziario concede, solo perché non collaboranti in processi che magari si sono già chiusi da anni. E’ una realtà di dolore, ancora più drammatica per la criticità del sistema carcerario italiano di cui la Casa di Opera è un’eccezione positiva. La pdl  affida al giudizio della magistratura di sorveglianza la valutazione della sussistenza dei requisiti che consentono l’accesso ai benefici. Ovviamente è la magistratura competente che è chiamata ad assumersi la responsabilità di riconoscere al detenuto i requisiti che escludono l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica, eversiva e l’assenza della pericolosità sociale e a consentire, così, l’accesso alle misure di rieducazione e reinserimento nella società. Il ddl non propone  ‘sconto di pena’ per i mafiosi irriducibili, né la liberazione di ‘migliaia di pericolosi criminali’, come affermano in modo strumentale  i colleghi Giarruso e Sarti del M5S. Se approvato consentirà, sempre previa rigorosa valutazione della magistratura di sorveglianza, la possibilità di accesso al lavoro esterno, ai permessi premio e misure alternative alla detenzione. Si tratta, dunque, di rendere la pena dell’ergastolo compatibile con gli standard  richiesti dalla nostra Carta Costituzionale e dall’Unione Europea” .