• 23/12/2014

Molti i parlamentari che hanno aderito all’iniziativa

In occasione delle prossime festività, nei giorni da Natale a Capodanno, alcuni parlamentari visiteranno gli istituti di pena di varie province italiane insieme all’associazione Argomenti 2000”, presieduta dal deputato democratico Ernesto Preziosi, allo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su una drammatica emergenza del Paese e compiere un gesto di concreta vicinanza a quella parte della popolazione fatta di uomini e donne che, pur scontando una pena, rimangono a pieno titolo cittadini, conservano la dignità della condizione umana e chiedono di essere aiutati ad un reinserimento nella società così come previsto dalla Costituzione.

“L'associazione "Argomenti 2000" – spiega Preziosi - ha redatto un documento che contiene una panoramica sui numeri della situazione carceraria, sui provvedimenti legislativi intervenuti nell'ultimo anno, su quelli che arriveranno prossimamente nelle Commissioni e in aula e alcune riflessioni e proposte, in particolare in tema di lavoro intra ed extra carceri e di ospedali psichiatrici giudiziari. Un report annuale sottoscritto da deputati e senatori che si riferiscono all’ispirazione cristiana, presenti in diversi partiti e da alcune associazioni impegnate nel mondo del volontariato in carcere”.

Tra gli oltre cinquanta parlamentari che, a seguito dell'adesione al documento sulla questione carceraria, si recheranno in varie carceri italiane, segnaliamo: Ernesto Preziosi, visita nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, l’ on. Maria Amato carcere di Vasto, gli onorevoli Romanini e Patrizia Maestri visiteranno il carcere di Parma. Sandra Zampa visiterà il penitenziario minorile di Bologna, Emma Fattorini il carcere di Rebibbia e Vanna Iori quello di Reggio Emilia; altri parlamentari si recheranno nelle carceri di Brescia, Torino, Nuoro, Palermo, Ancona...

“Un modo concreto – conclude Preziosi - per rendersi presenti in una situazione difficile e per testimoniare, così come affermato da papa Bergoglio, la necessità che il sistema penale vada “oltre la sua funzione propriamente sanzionatoria”, ponendosi “sul terreno delle libertà e dei diritti delle persone”.