Ora nuovo impulso alle indagini per la piena verità e giustizia
"Con la sentenza della Corte d'Appello di Perugia sul caso Ilaria Alpi viene fatta un po’ di luce confermando come dietro l'assassinio di Ilaria e Miran Hrovatin e in questi ventidue anni vi siano stati traffici loschi all'ombra della cooperazione internazionale, depistaggi e manovre di connivenza con questi traffici da parte di pezzi dello stesso Stato italiano. Un innocente come il somalo Ashi Omar Hassan che si è fatto sedici anni di galera per una falsa testimonianza manovrata da quegli stessi ambienti, è stato riconosciuto innocente, come la famiglia Alpi aveva sempre pensato e saputo. Questo risultato è stato raggiunto innanzitutto grazie alla tenacia di Luciana e Giorgio Alpi, che ora purtroppo non c'è più e all'impegno coraggioso della trasmissione "Chi l'ha visto" e della giornalista Chiara Cazzaniga che ha fatto luce sulla falsa testimonianza e sul depistaggio che ha portato finalmente a questo esito processuale. Oggi ho voluto essere a Perugia, insieme a Luciana Alpi. Per una vicinanza umana consolidata in tanti anni innanzitutto, ma anche per riaffermare un impegno: questa sentenza deve ora dare nuovo impulso alle indagini della Procura di Roma sul caso Alpi-Hrovatin. Vanno squarciati i troppi veli dì opacità, complicità, connivenze che stettero dietro i traffici illeciti di armi e rifiuti e che in questi anni hanno impedito quello che un Paese civile deve ottenere, per rispetto di Ilaria e Miran e per rispetto di se stesso: verità e giustizia.
Così il deputato Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati.